La prima idea geniale è quella di scegliere un’ora in cui nessuno si sarebbe aspettato di vederlo apparire in video: gli showman a quell’ora in genere dormono o sono in faticosa fase di carburazione. Non così Fiorello, che si butta giù dal letto alle cinque e mezza per essere in video alle sette e mezza di mattina. La seconda idea geniale è quella di impostare il suo show su un oggetto declinante come lo sono i giornali: basta avere un minimo spirito di osservazione sul treno e sulla metropolitana a quella stessa ora, per rendersi conto di quanto il quotidiano sia una lettura in via di estinzione.
La terza idea geniale è infine quella di offrire agli italiani l’occasione imprevista di una risata molto mattiniera. Si sa che la prima ora della giornata è sempre la più critica. Oltre alla fatica psicologica di lasciare il letto c’è da fare i conti anche con l’ansia per quello che ci aspetta. Fiorello, che è un buon esempio dell’italiano tipo, deve aver fatto un pensiero di questo tenore: voglio trovare un modo di cavalcare con lo slancio dell’allegria quel momento cruciale e critico della giornata. Quindi più che pensare un programma, ha pensato ad un concentrato abbastanza adrenalinico ed esilarante da propinare a chi si è appena svegliato. Tutto questo è Edicola Fiore. Un'”edicola” che lo showman siciliano si era inventato d’istinto e aveva aperto l’11 settembre 2011, prima sul suo profilo Twitter e poi su quello youtube, e che da tre giorni è approdata anche in tv, su SkyUno.
Che cos’è Edicola Fiore? Una semplice e insolita rassegna stampa quotidiana che vede come protagonisti gli amici del bar vicino a quella che era la precedente abitazione romana dello showman. Ogni mattina, di prima mattina, Fiorello si siede al tavolino del bar, all’aperto sul marciapiedi, montando il suo spettacolo con gli amici, sotto gli occhi dei passanti.
Per il passaggio in tv, Fiorello ha immaginato uno studio di strada, piccolo, dove lui stesso sta schiacciato nella folla di avventori, che sono in questi anni diventati personaggi immancabili a questo appuntamento del mattino, come ad esempio Agonia o il cosiddetto John Wayne. In più è arrivata la sigla cantata da Jovanotti ed è arrivato un compagno di strada “professionista”, il giornalista di Sky Sport Stefano Meloccaro.
Si potrebbe trovare un’analogia tra questa irruzione di Fiorello nel palinsesto tv e quella che invece negli anni 80 fece Renzo Arbore con la sua banda di Quelli della notte. Tutt’e due sono andati a prendere fasce orarie un po’ dimenticate. Tutt’e due se ne sono impossessati stabilendo loro regole, disinteressandosi dei normali codici televisivi. Arbore aveva rifondato l’intrattenimento tv, Fiorello invece ha portato sullo schermo una sorta di “anti format”.
Perché il format è lui, sono quelle improbabili spalle che lo accompagnano. È quell’umanità un po’ bizzarra e scalcagnata che sorprende per la voglia di divertirsi “fuori orario”. Non che manchi il pepe delle notizie nell’Edicola Fiore. Ma la notizia arriva sempre senza mettere ansia, confezionata come una sorpresa.
Si diceva che un tempo gli uomini cominciavano la loro giornata con la preghiera. Poi sono arrivati i giornali, che si sono imposti come rito mattutino, rubando il tempo e lo spazio alla preghiera. Con una differenza però: che la preghiera era un bell’aiuto ad affrontare la giornata, mentre la lettura dei giornali si risolveva con un pieno d’ansia (forse anche per questo i giornali sono oggetto in declino…). Ora è arrivato Fiorello e con la libertà propria dei guitti, ha rimescolato le cose: la lettura del giornale diventa un rito libero, allegro e scanzonato, e così predispone a vivere meglio le ore che ci aspettano. Non vale evidentemente una preghiera. Ma è almeno una sana iniezione di ironia.