Dal Maestro volevano a tutti i costi la certezza di una risposta: non solo scribi e farisei, ma anche la gente che Gli viveva appresso. Forse s’erano messi in testa che la sequela avrebbe procurato loro la capacità di avere sempre la risposta giusta a tutte le domande che il mondo avrebbe loro rivolto. Le risposte: ecco quello che andavano cercando un po’ tutti quelli che Lo rincorrevano. Risposte e miracoli: Avanti col Cristo!
Lui, invece, era nato e venuto al mondo proprio per dare l’esatto contrario: per diventare l’Uomo delle domande. Domande nude, crude e cruente, senza arroganza né spavalderia. Domande come quella sferrata a Cesarea di Filippo: “La gente chi dice che io sia?” (Lc 9,18-24). Interrogativi che, nell’attimo stesso che li poneva, mostravano d’aver dentro anche la risposta. Lui domandava per insegnare, mica perché avesse delle lacune da colmare. Tanto meno perché gl’importasse che cosa la gente pensava di Lui. Preferiva domande larghe, meglio se aperte, a risposta multipla. Poi stringeva spaventosamente la presa e pigliava esattamente i pesci che cercava: “Ma voi, chi dite che io sia”. Mai s’interessò al pensare della gente: faceva di tutto per saggiare l’amore di chi diceva d’amarlo, d’esser pronto a tutto per Lui, anche al manicomio.
Scelse i pescatori non perché i pastori gli stessero antipatici (i suoi antenati erano tutti pastori), o perché il carpentiere fosse un mestiere noioso: a Nazareth suo padre gli portò a casa il pane sferragliando colpi sul ferro rovente. Non scelse gente di quel mestiere nemmeno perché gl’importasse di avere il pesce assicurato tutte le sere. Chiamò dei pescatori perché, lavorando in mare, conoscevano a menadito le sue logiche: la burrasca e l’alta marea, l’ora della pesca e quella del baratto, la rete piena, quella rimasta vuota. Li scelse anche perché, a conti fatti, nessuno meglio di chi pesca sa a cosa serva la domanda. Il punto interrogativo — ? — è uguale all’amo che i pescatori gettano in acqua per pigliare pesci: è un ago ricurvo a uncino. Il punto di domanda è una linea ricurva ad uncino. Serve anch’esso per pescare: risposte, invece che pesci; dubbi piuttosto che certezze; traiettorie e non arrivi. Domandare fu da sempre il tratto tipico di casa sua, rispondere lo è del casato di Lucifero. E’ dall’Egitto, però, che Israele sta ancora interrogandosi se fosse meglio la sicurezza della risposta/schiavitù piuttosto che il rischio della domanda/libertà. A quel tempo Dio strappò Israele dall’Egitto: fece metà del lavoro. L’Egitto non è ancora stato tolto dal cuore dei suoi discendenti. Della Chiesa. E’ l’altra metà da fare.
In vita sua non frequentò un opinionista che fosse uno: “(Dicono) Giovanni il Battista; altri dicono Elia, altri uno dei profeti”. Si mise in testa di braccare gli amanti, meglio se quasi-poeti: “Ma voi, chi dite che io sia?”. Tanto meno volle sapere l’opinione dei suoi: gl’importava solamente capire se il loro fosse un cuore aperto oppure no. Per questo chiese, dall’inizio alla fine. Il segreto lo apprese dal Padre suo, non il carpentiere ma quello che stava lassù, all’inizio; “Adamo, dove sei?” fu la prima domanda che piombò in terra. Fu domanda d’interesse, interessante, pure imbarazzante: Dio, senza uomini, sembrava essere spaesato. A Cristo, senza i Dodici, non riusciva d’immaginare che volto poter dare alla salvezza. Per questo continuò a fare domande, fino allo sfinimento: gli amici Lui li voleva accesi, mica pieni. In cammino, non seduti: a scervellarsi sulla miseria, non a rassegnarsi su Dio, truccandone il mistero. Fece domande dappertutto, ovunque: voleva pescare cuori interessati, anche interessanti, a più non posso. Per poi, con loro, moltiplicare domande all’infinito.
Qualcuno diceva che Lui era Giovanni, altri erano convinti fosse Elia: era proprio quella la confusione che voleva risparmiare agli amici suoi, i più fidati non i più santi. Volle, da sempre, che non si lasciassero confondere da quello che la gente diceva di Lui. Che andassero alla sorgente delle questioni, alla radice dei fatti, direttamente alla fonte. Da Lui. Ecco perché, a domanda, era solito rispondere con un’altra domanda: non perché non sapesse che risposta dare. Scelse di fare così perché non voleva riempire dei cuori. Il suo sogno era di accenderli.