La Madonna e il baba

Le vie di Dio non sono quelle degli uomini. Può un onesto guru induista aiutare un credente ad accettare il dogma dell'Assunzione della Vergine? E' accaduto a VINCENT NAGLE

E’ stato un guru induista che mi ha aperto alla festa dell’Assunta e ne ha fatto un passo chiave nel mio cammino verso la fede cristiana. Si chiama Baba Ram Dass e, oltre ad essere il guru che ha molto influenzato la vita del fondatore di Apple, Steve Jobs, era anche il guru di mia madre, che mi faceva leggere i libri del Baba e mi avvicinava ai suoi discorsi.

Da adolescente davo per scontato che la fede cristiana fosse non solo irragionevole, ma addirittura anti-razionale, mitologica, magica. Ciononostante alcune esperienze positive mi avevano portato nell’ambito della comunità cattolica e mi trovavo coinvolto in attività cristiane. Perciò il problema era: l’esperienza cristiana può certamente essere una cosa positiva, ma cosa fare con il suo lato dottrinale, che non può essere credibile? Per qualche motivo — forse perché provavo un forte disaggio davanti alla figura di Maria — era proprio la dottrina dell’assunzione della madre di Gesù in cielo, corpo e anima, che per me rappresentava in modo eccellente questo aspetto irrazionale del cristianesimo. Aveva l’aspetto per me di qualcosa di appiccicato alla storia cristiana, sotto l’influsso di un entusiasmo isterico da visionari.

La domanda diventò più urgente lavorando in un programma di formazione alla sopravvivenza nei boschi guidato da un prete. Ogni estate egli organizzava il calendario in modo che il 15 agosto fosse un giorno senza i gruppi di giovani, così che potessimo avere una giornata di silenzio, letture e preghiere. Apprezzavo la possibilità di meditare, ma mi sentivo molto estraniato dall’occasione.

Poi la mamma mi fece incontrare il Baba. Quando gli dissi che forse stavo diventando cattolico, mi chiese subito perché dicevo “forse”. Non appena gli ebbi spiegato le mie obiezioni, mi disse: “Ma come? Non credi nell’Assunzione della Madonna? Se è vero che noi veniamo dal mistero, e il mistero ci ha dato di vivere nella carne, vuole dire che in qualche modo il nostro ritorno al mistero deve includere la carne, non pensi? Se la dottrina cattolica dell’assunzione non è vera, dovrebbe esserlo!”.

Ero ammutolito. Non era una grande ragionamento, ma mi ha aperto alla possibilità che forse dentro l'”irragionevolezza” della dottrina cristiana ci poteva essere anche un ragionamento interessante. Per me era un passo importante. Adesso, quando arriva questa festa, la trovo particolarmente cara, e trovo nella presenza dello sguardo di Lei qualcosa che mi rassicura di un destino buono. E confortato da questo destino, mi trovo sempre più aperto e disponibile ad attendere, ascoltare e ricevere dal mistero la sua parola, la sua iniziativa nei miei confronti che fa sì che possa andare tutto, in carne ed ossa, alla casa del Padre.

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