Procede con successo la raccolta di firme a sostegno della dichiarazione scritta che ho presentato insieme al collega Gianni Pittella sul ricorso agli Eurobond per sostenere la crescita in Europa.
Nelle ultime settimane stiamo incontrando i presidenti dei gruppi politici del Parlamento europeo, al fine di discutere del tema.
Manifestazioni di condivisione e supporto all’iniziativa sono venute da Martin Schulz presidente del gruppo socialista, da Joseph Daul presidente del gruppo popolare, da Graham Watson presidente dei liberali e da Monica Frassoni presidente del gruppo Verde.
Martin Schulz ha espresso l’auspicio che la Commissione affari economici presenti un rapporto di iniziativa sull’argomento e Joseph Daul, da parte sua, oltre a sollecitare la firma alla dichiarazione durante la riunione di Gruppo, intervenendo in aula in occasione del dibattito sulla crisi finanziaria, ha messo in evidenza come proprio il ricorso agli Eurobond può rappresentare un’interessante soluzione per sostenere la crescita europea.
Proprio in questi giorni un forte segnale di sostegno all’introduzione degli Eurobond é arrivato dal presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker. In un’intervista congiunta con il ministro degli Esteri di Berlino, Frank-Walter Steinmeier, al quotidiano tedesco Bild-Zeitung, Juncker ha spiegato che a suo avviso si potrebbe far ricorso agli eurobond per investire in opere infrastrutturali.
Con la dichiarazione scritta sugli Eurobond chiediamo alla Commissione europea di presentare una proposta di legge sull’argomento.
Pensiamo che questo tipo di iniziativa possa rilanciare i termini dell’Europa unita. Il nostro obiettivo non è marcare una novità, bensì dire “ora o mai più”, poiché adesso ci sono tutte le condizioni perché l’eurobond funzioni. Inoltre è un’operazione che garantirebbe un flusso finanziario considerevole utile per finanziare ricerca, energia, reti di trasporto europee e corridoi europei.
Tra pochi giorni la Commissione europea varerà una sorta di “finanziaria” Ue attraverso misure coordinate da 130 miliardi di euro per rilanciare l’industria in linea con le nuove politiche comunitarie. L’inserimento degli Eurobond all’interno di queste misure non appare affatto un’utopia.
Sempre restando in ambito finanziario trovo molto significativo il fatto che la scorsa settimana, proprio nel pieno della crisi finanziaria che ha travolto anche l’Europa, il Parlamento europeo, abbia voluto celebrare i dieci anni dall’entrata in vigore della moneta unica europea con un dibattito molto utile al quale hanno partecipato il Commissario Joaquim Almunia e il Presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker.
L’Euro ha portato innumerevoli vantaggi tra cui stabilità macroeconomica, contenimento dell’inflazione e prezzi trasparenti, acquisendo enorme prestigio a livello internazionale. L’Unione Monetaria Europea é stata anche una storia di successo con riguardo alla crescita e al lavoro: a dieci dall’introduzione dell’Euro nel 1999, più di 15 milioni di lavori sono stati creati nell’area euro, mentre poco più di 3 milioni sono stati creati nei dieci anni precedenti.
I benefici dell’Euro sono più evidenti paradossalmente durante questo periodo di crisi finanziaria. Senza la moneta unica gran parte dei Paesi membri sarebbe già sprofondata in un baratro senza via d’uscita, con l’Euro e gli eurobond possiamo lavorare tutti insieme per creare una governance europea che ci permetta di affrontare meglio le sfide del futuro.