Luigi “Grechi” De Gregori nasce musicalmente alla fine degli anni sessanta al Folkstudio di Roma, il mitico locale di Trastevere, che fu in quel periodo l’approdo di tutta una generazione musicale d’avanguardia (ci capitarono, fra gli altri, Odetta e Bob Dylan). Del tutto disinteressato alle mode e inguaribilmente attratto dalla musica dal vivo più che dalle sale di registrazione, dobbiamo attendere qualche anno per la pubblicazione del suo primo album “Accusato di libertà” (PDU 1975). Partecipa a due tour italiani con i poeti della beat generation, accompagnando con la sua chitarra Lawrence Ferlinghetti e Martin Matz, e continua ad esibirsi su e giù per l’Italia fra festival, teatri di provincia e circoli culturali…Ha recentemente pubblicato una compilation delle sue canzoni, “Tutto quel che ho 2003-2013”, e la sua ultima impresa è stata la traduzione di “La ballata di Woody Guthrie”, un graphic novel di Nick Hayes uscito quest’anno e dedicato alla vita del grande folksinger.
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LUIGI GRECHI DE GREGORI/ L’intervista: è finita un’era, nessuno ascolta più i cd
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