Il ministro Maroni, nella sua relazione alla Camera, ha confermato l’ipotesi di concedere permessi temporanei ai migranti che intendano ricongiungersi con familiari in altri paesi europei.
Ha scatenato un putiferio l’intervento del ministro dell’Interno Roberto Maroni che ha riferito urgentemente alla Camera in merito alla situazione degli sbarchi, alla luce della tragedia che ha visto la morte di 250 persone affondate con un barcone in acque maltesi. L’onorevole Pierfelice Zazzera, deputato dell’Idv, ha esposto un cartello con la scritta “Maroni assassino” che gli è stato strappato dalla mani dal leghista Giancarlo Giorgetti della Lega. Immediato l’intervento del presidente della Camera Gianfranco Fini e la presa di distanze di Di Pietro. Dopo il minuto di silenzio per le vittime dell’affondamento della nave, Maroni aveva spiegato: «Il naufragio è avvenuto in acque maltesi, ma le autorità di quel Paese hanno chiesto il nostro intervento e noi lo abbiamo fatto subito».
«Rimane comunque aperto – ha aggiunto Maroni – un problema di disputa tra autorità maltesi e italiane». Rendicontando, nel dettaglio, sul numero di immigrati, ha chiarito: «Dall’inizio dell’anno, sono stati 390 gli sbarchi» 27.867 le persone sbarcate in Italia; tra queste, 23.352 nelle isole Pelagie, specie a Lampedusa; e tra i clandestini, 21.519 si sono dichiarati provenienti dalla Tunisia. «Dalla Libia sono giunti 10 natanti con a bordo circa 2.300 immigrati, per lo più somali ed eritrei e dunque da considerare come rifugiati», ha precisato il ministro.
Maroni, poi ha fatto presente che dalla Libia il traffico verso l’Italia è in procinto di aumentare: «Ci sono segnali di ripresa che ci fanno pensare che possa intensificarsi il flusso di persone provenienti da paesi subsahariani, che fuggono da guerre e terribili condizioni umane e possono esser ricomprese nella categoria dei profughi». In merito alla misure allo studio per dirimere la situazione, ha ribadito l’ipotesi di concedere permessi di soggiorno temporaneo ai migranti che intendano raggiungere i propri familiari in altri Paesi europei; «e sono la stragrande maggioranza», ha sottolineato.
«Noi pensiamo ad accordi bilaterali tra l’Unione europea ed i singoli Paesi del Maghreb» ha dichiarato il titolare del Viminale. Sulla Tunisia, infine, ha precisato che gli immigrati provenienti da lì saranno rimpatriati. «Tutti i cittadini tunisini che arriveranno in Italia saranno rimpatriati, la Tunisia ha accettato l’accordo. Ci siamo impegnati con la Tunisia per aiutarli a rafforzare la sorveglianza alle frontiere».