Emergono nuove importanti indiscrezioni sul giallo della morte di Virginia Quaranta, la psicologa 32enne originaria di Diso, in provincia di Lecce, trovata morta nella sua abitazione lo scorso 18 giugno. Alla prima ipotesi di morte naturale, di recente si è aggiunta, scavalcandola, quella di omicidio volontario, con l’iscrizione nel registro degli indagati di un nome. Si tratterebbe di un collega 50enne del quale si apprendono solo le iniziali (P.R.M.), residente nel Basso Salento, come riporta oggi CorriereSalentino.it e con il quale la donna trovata senza vita avrebbe instaurato una relazione amorosa. Gli inquirenti avrebbero scavato nella vita privata di Virginia Quaranta facendo emergere un rapporto alquanto burrascoso, soprattutto negli ultimi tempi. Dopo le testimonianze raccolte ed i messaggi acquisiti, il giallo si sarebbe infittito portando a nuovi interrogativi. Come mai vi era questa crescente tensione interna alla coppia negli ultimi tempi? Prima della tragedia sarebbe accaduto qualcosa tra Virginia e l’uomo ora indagato? I rapporti tra la 32enne ed il collega potrebbero essere meglio cristallizzati in seguito ai risultati delle analisi attualmente in corso su telefoni e pc.
E’ giallo a Lecce in seguito alla morte misteriosa di una giovane donna 32enne, Virginia Quaranta, la psicologa ritrovata senza vita nel suo appartamento nel capoluogo salentino lo scorso 18 giugno. A distanza di venti giorni dal decesso, sono ancora oscure le reali cause della morte di Virginia. L’autopsia avrebbe sottolineato una aritmia cardiaca che aveva quindi fatto ipotizzare la morte naturale della donna, ma ora potrebbe esserci dell’altro portando così ad un finale ancora più tragico. La Procura di Lecce ha infatti aperto un fascicolo per omicidio volontario iscrivendo nel registro degli indagati il nome di un uomo. Lo rivela il sito del Corriere della Sera, secondo il quale l’uomo ora indagato sarebbe un collega 50enne, psicologo tutor per tirocinanti e con il quale Virginia Quaranta aveva una relazione. A quanto pare, proprio l’amante 50enne (sposato e padre di due figli) sarebbe stato una delle ultime persone a vedere la donna in vita prima del ritrovamento del cadavere nel suo appartamento a Lecce. Dall’ipotesi di morte naturale, dunque, ora il sospetto della Procura è che alla psicologa sia stato fatto assumere un cocktail letale di farmaci. L’inizio del giallo risale a quasi un mese fa: era il 18 giugno scorso quando Virginia Quaranta si sarebbe dovuta presentare ad un congresso a Lecce. All’appuntamento però, la donna non si presentò destando il sospetto dei colleghi che andarono a cercarla presso la sua abitazione. Le chiavi le recuperarono dal suo coinquilino con il quale la psicologa non aveva alcun rapporto di tipo sentimentale. Una volta entrati in casa la trovarono sul letto, senza vita. Nessun segno di violenza sul corpo, come poi fu confermato dall’autopsia, ma alcune stranezze nella camera avevano portato gli inquirenti a sospettare sin da subito di una morte non naturale. Attualmente sarebbero in corso gli esami tossicologici che potrebbero fornire maggiori dettagli utili a confermare l’ipotesi dell’omicidio volontario ora al vaglio della Procura e che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati dell’uomo 50enne. “Si tratta di un atto dovuto per consentirgli di partecipare agli accertamenti tecnici in corso”, avrebbe spiegato in merito il suo avvocato, Francesca Conte, all’Ansa.