Prima di procedere con i nuovi interrogatori, nell’ambito del giallo sul delitto della professoressa Gloria Rosboch, in base a quanto riportato dal quotidiano locale La Sentinella del Canavese gli inquirenti starebbero attendendo i risultati di tutta una serie di perizie effettuate dai Ris. Queste riguarderebbero non solo le tracce ematiche rinvenute sull’auto di uno dei due presunti assassini della 49enne di Castellamonte, Roberto Obert, ma anche alcuni abiti e gli smartphone sequestrati a tutti gli indagati per il delitto di Gloria. Oltre alle tre persone in carcere (Obert ma anche Gabriele Defilippi e la madre di quest’ultimo, Caterina Abbattista, accusata di concorso in omicidio), risulterebbe iscritta nel registro degli indagati anche Efisia Rossignoli, la quale sarebbe coinvolta non solo nella truffa a scapito della professoressa Rosboch, ma anche nel suo omicidio. Tornando alle perizie dei Ris, la più interessante sarebbe quella relativa al parabrezza che Obert avrebbe fatto sostituire dopo il delitto e che avrebbe riportato una fenditura la quale potrebbe confermare come la vittima abbia lottato contro i suoi assassini. Con ogni probabilità, dunque, nei prossimi giorni potrebbero ripartire gli interrogatori proprio da Efisia la cameriera 44enne che si finse direttrice di banca al telefono con Gloria.
Poco alla volta starebbero emergendo dettagli shock in merito alle vite di Gabriele Defilippi e Roberto Obert, decisamente cambiate dopo la truffa dei 187 mila euro ai danni di Gloria Rosboch. Che fine avrebbero fatto i soldi del tesoretto della famiglia della professoressa uccisa il 13 gennaio scorso? Le speranze di riuscire a recuperarli sarebbero ormai vane, almeno stando a quanto trapelato dal quotidiano La Sentinella del Canavese che avrebbe accennato a fiumi di champagne e droga, consumati dai presunti assassini in compagnia di transessuali biellesi in un rinomato hotel di Ivrea. Oltre al nome di Gabriele sarebbe spuntato fuori anche quello di una fotomodella ucraina, fidanzata di un amico del 22ene ora in carcere e figlio di un noto truffatore al quale Defilippi si sarebbe ispirato. Secondo indiscrezioni, un dipendente dell’hotel avrebbe confermato la presenza di Gabriele ma mai insieme a Obert. In compagnia del suo amante, i soldi sarebbero stati spesi, invece, al casinò e stando alle loro abitudini potrebbero essere rimasti solo pochi spiccioli dei 187 mila euro della truffa a scapito di Gloria Rosboch.
Le indagini sul delitto di Gloria Rosboch, in attesa di nuovi risvolti legati ai risultati delle perizie, si spostano momentaneamente sul versante della truffa, quella messa in atto da Gabriele Defilippi ai danni della professoressa di Castellamonte. Che fine hanno fatto i 187 mila euro sottratti con l’inganno alla donna, nei mesi precedenti al delitto? Se lo chiedono gli inquirenti, i quali starebbero tentando anche la pista dei conti esteri intestati a Roberto Obert. E’ quanto fatto sapere oggi dal quotidiano locale La Sentinella del Canavese, in base al quale sarebbero state già inoltrate due rogatorie internazionali ad altrettanti istituti di credito di Montecarlo e Lussemburgo. Gran parte del denaro, se non addirittura tutti e 187 mila euro, potrebbe non esistere più in quanto si ipotizza che i due presunti assassini abbiano potuto spenderlo ai casinò di Montecarlo, Saint-Vincent e Sanremo, ma anche in droga (cocaina), orologi di lusso, shopping sfrenato e compensi a giovani transessuali. L’unica certezza è che tutti i soldi della truffa non sarebbero mai stati trasferiti sui conti di Gabriele né della madre Caterina Abbattista, la quale avrebbe giustificato l’alto tenore di vita negli ultimi mesi asserendo di essere stata aiutata economicamente dall’ormai ex compagno Silvio Chiappino, il quale nel frattempo avrebbe ammesso di non voler più pagare il suo avvocato.
Il caso di Gloria Rosboch prosegue tra indagini, attese per le analisi Ris sul presunto luogo del delitto, l’auto di Roberto Obert e Gabriele Defilippi, in seguito all’autopsia che ha stabilito come la morte della povera insegnate del Canavese sia avvenuta poco dopo la sua salita in macchina, ancora nei pressi di Castellamonte. Intanto si viene a sapere, tramite le pagine del quotidiano locale “La sentinella del Canavese”, che l’altra indagata – oltre alla coppia di ex amanti e alla madre di Gabriele, Caterina Abbattista – ovvero Efisia Rossignoli sarà riascoltata dalla Procura appena arriveranno le informazioni esatte sui risultati delle analisi del Ris sulla macchina di Obert. Analisi scineitiche che sono state fatte sia sulle tracce biologiche rinvenute sull’auto e sia su alcuni abiti, smartphone e oggetti sequestrati ai protagonisti dell’inchiesta sul giallo di Gloria Rosboch. La Rossignoli, 44 anni cameriera, è stata una delle amanti di Gabriele, ha ammesso di essere stata lei la telefonista che ha aiutato nella truffa dei 187 mila euro alla povera Gloria; invaghita di Gabriele, ha anche denunciato le stessa un tentativo di truffa fatta dal ragazzo mentre sudi lei pende un elemento importante, le 11 chiamate fatte a Defilippi il mattino del delitto. «Volevo mi aiutasse a scoprire se mio marito avesse un’amante», si è difesa così. Resta ancora tutto da provare.
Per far luce in modo definitivo sul giallo di Gloria Rosboch, la professoressa di Castellamonte uccisa lo scorso 13 gennaio, gli inquirenti starebbero puntando tutto sulle perizie medico legali. L’autopsia avrebbe rivelato alcuni particolari inquietanti e che andrebbero a smentire le dichiarazioni finora fornite dai due presunti assassini, Gabriele Defilippi e Roberto Obert. Entrambi, infatti, avevano asserito che fosse stato il relativo complice l’autore materiale del delitto e, sebbene ancora non sia chiaro chi dei due abbia concretamente stretto il cordino attorno al collo della professoressa, non ci sarebbero dubbi sul fatto che entrambi abbiano giocato un ruolo attivo nell’intero delitto. Sempre l’autopsia compiuta sul corpo della povera Gloria Rosboch,avrebbe contribuito a smentire clamorosamente i due ex amanti anche in merito ad un altro dettaglio. Gabriele e Obert, infatti, avevano sostenuto che la professoressa “rantolasse ancora” prima di essere gettata nel pozzo di Rivara. Gloria Rosboch, al contrario, sarebbe stata uccisa quasi subito dopo esser salita sull’auto del 54enne, la Twingo bianca sulla quale la donna avrebbe lottato fino alla fine pur di salvarsi dalla follia omicida dei due uomini. A raccontare questa nuova versione sarebbero stati i tanti graffi riscontrati sul cadavere della vittima. Ma se l’autopsia è stata finora in grado di portare gli inquirenti a ricostruire passo dopo passo le fasi dell’omicidio, nulla può dire in merito alle responsabilità dei due presunti assassini, né in merito ai 187 mila euro sottratti con l’inganno alla vittima 49enne e dai quali sarebbe partito il macabro piano per eliminare definitivamente Gloria Rosboch. In merito a questo aspetto, gli inquirenti avrebbero già analizzato la cassetta di sicurezza appartenente a Roberto Obert e custodita in una banca a Forno Canavese, come aveva asserito in un primo momento Gabriele Defilippi, ma questa si è rivelata l’ennesima bugia del ragazzo. In merito al denaro non ancora trovato, le ipotesi al vaglio sarebbero due. Il settimanale Giallo avrebbe rivelato come secondo gli investigatori la valigia con i soldi sarebbe stata affidata ad un altro complice affinché la nascondesse all’estero, ma non è invece escluso, come sottolineato nel corso della trasmissione La vita in diretta nella puntata di ieri, che il denaro sia stato interamente usato dai due presunti assassini in festini a base di droga e casinò.