Il giorno del 14 giugno di ogni anno la chiesa cristiana romana ricorda e festeggia sant’Eliseo, un profeta ebraico vissuto nel corso dell’ottavo secolo prima della nascita di Cristo. In ragione del periodo storico in cui è vissuto, le vicende relative al santo sono state in grande parte riportate nella Bibbia. Non si conosce né il luogo dove è nato e neppure l’anno ma si è ipotizzato che la sua morte sia avventura nel corso dell’anno 790 avanti Cristo. Di lui si sa che fosse un uomo di grande saggezza preso in considerazione anche dalla religione islamica proprio per questa sua caratteristica, con il nome di Al-Yasa. Secondo quanto riportato dalla Bibbia, sant’Eliseo era figlio di Safat e si avvicinò alla religione ebraica diventando discepolo di un altro profeta piuttosto conosciuto come Elia.
Un avvicinamento alla religione che secondo quanto riportato dalla Bibbia è stato volere di Dio il quale ha parlato di sant’Eliseo al profeta Elia sul monte Sinai, evidenziandone la decisione di averlo preso in considerazione come erede dello stesso profeta. Nella Bibbia viene raccontato anche il momento in cui Elia si recò da sant’Eliseo per metterlo al corrente del volere di Dio ed in particolar modo senza proferire parole gli pose sulle spalle il suo mantello: un gesto denso di significato che lo stesso sant’Eliseo intuì immediatamente.
Fatto questo il santo ebbe modo di salutare la sua famiglia e di organizzare una sorta di festa con un paio di buoi che fece uccidere, macellare e quindi cucinare per dare da mangiare a tutti i propri concittadini. Dopo che Elia salì al cielo, sant’Eliseo grazie al mantello che gli aveva dato lo stesso profeta si fece riconoscere dal popolo di Gerico quale suo erede ed inoltre mise in atto il suo primo miracolo ed ossia riuscì a rendere fertile una terra completa arida soltanto con del sale e dell’acqua.
Si racconta che durante il suo passaggio nei pressi della città di Bethel che all’epoca adorava un Dio rappresentato da un vitello d’oro, dovette subire le ingiurie di un folto numero di bambini per via del suo aspetto fisico ed in particolar modo per i pochi capelli che aveva in testa. Sant’Eliseo non prese bene questo affronto e maledisse tutti i bambini: sembra che Dio ascoltò il dissapore del profeta ed inviò sulla Terra due orse che di fatto fecero strage degli stessi bambini. Nel corso della propria vita ebbe una visione in cui predisse la vittoria in una guerra da parte dei moabiti. Le sue reliquie che si ritenevano fossero essere state distrutte durante la dominazione dell’imperatore Giuliano l’apostata, furono ritrovate circa 50 anni fa nei pressi del Monastero di San Macario il Grande a Scete in Egitto.
Il 14 giugno oltre a santEliseo la chiesa cristiana ricorda e commemora tanti altri uomini di fede e di grande umanità come san Proto martire, san Valerio, san Rufino, san Fortunato che nel corso della propria vita terrena è stato un abile vescovo, sant’Eterio a sua volta vescovo, san Metodio e san Anastasio.