A quasi un anno dal tentato omicidio di Alberto Musy, il consigliere Udc raggiunto il 21 marzo scorso da sei colpi di arma da fuoco nel cortile della propria abitazione in via Barbaroux, la polizia di Torino ha da poco arrestato il presunto responsabile. Come fa sapere il quotidiano “La Stampa”, l’uomo fermato si chiama Francesco Furchì e sembra sia un imprenditore di Torino che, secondo le prime indiscrezioni, potrebbe aver avuto dei contrasti politici con Musy. Gli investigatori hanno interrogato a lungo nel corso della notte l’uomo che lavora in uno studio professionale poco distante dalla casa di Musy, nel cui cortile avvenne l’attentato. Dopo mesi di indagini, l’inchiesta condotta dal capo della mobile, Luigi Silipo, dal capo della sezione Omicidi, Luigi Mitola e coordinata dal pm Roberto Furlan, sembra essere arrivata a un’importante svolta. Era il 21 marzo quando una persona, ripresa dalle telecamere e con indosso un casco integrale bianco da motociclista e un cappotto scuro, arrivò di fronte al portone della palazzina di via Barbaroux, a Torino, dove Musy abitava con la moglie e le 4 figlie. Lo sconosciuto si era nascosto nel cortile e, una volta che l’avvocato rientrò dopo aver accompagnato le figlie a scuola, l’aggressore prima gli si avvicinò per scambiare qualche parola e poi fece fuoco. I proiettili non raggiunsero subito Musy, il quale fu colpito solo dopo un inseguimento avvenuto proprio nel cortile della palazzina. Pochi secondi prima di entrare in coma, il consigliere Udc fece solo in tempo a dire a un vicino di casa che il killer era “un uomo di 40 anni”. L’avvocato ha poi perso conoscenza e attualmente è ancora ricoverato presso una struttura riabilitativa. Da quando è avvento l’attentato, però, non ha più ripreso conoscenza. Nel video diffuso dalla questura di Torino si poteva vedere chiaramente un uomo con un casco integrale nero con una banda bianca, un soprabito scuro, pantaloni eleganti e guanti da motociclista, portare nella mano sinistra alcuni libri legati con una cinghia e un giornale. L’uomo si è poi fermato per qualche secondo davanti al portone dell’abitazione di Musy, per poi entrare e scomparire.