Se la festa della donna non viene celebrata per rivendicare la maternità come valore indissolubile e indiscutibile, allora non serve a nulla: è tutt’altro che positivo il pensiero di Vittorio Sgarbi sulla giornata dedicata alle conquiste sociali, politiche ed economiche del gentil sesso. Per il noto critico d’arte, intervenuto a Radio Cusano Campus, le donne non hanno bisogno di celebrare il raggiungimento di una posizione più forte di prima e anzi bisognerebbe festeggiare l’uomo, che è diventato il sesso debole. Le donne, secondo Vittorio Sgarbi, dovrebbero invece reagire «all’insensata buffonata dei due padri». È particolarmente critico il pensiero del noto scrittore e politico, leader del movimento Rinascimento, sulla festa della donna che si celebrerà domani, 8 marzo: «La madre viene buttata via, usata e pagata come una prostituita. Si prende un bambino, strappandolo dal ventre. Perché le donne non hanno reagito? Bisogna riconoscere la legittimità dei rapporti omosessuali, ma perché un bambino deve essere obbligato dalla legge a non avere la madre? Dovrebbero lottare per restituire i bambini alle madri e per impedire questa violenza inaudita che rende le donne prostitute, non solo per dare piacere ma anche per dare alla luce un bambino. Dovevano muoversi per questo…» ha dichiarato Sgarbi all’emittente radiofonica, durante il formato ECG condotto da Roberto Arudini e Andrea Di Ciancio. «Le donne devono difendere le madre e i figli, altrimenti è una festa artificiale» ha concluso il critico d’arte.