È sempre più deciso Donald Trump ad agire a livello militare in Siria, come risposta all’attacco con il gas sarin sui bambini avvenuto lo scorso martedì. Una decisione tuttavia non ancora presa in toto, ma che prevede l’incontro fra il Presidente americano con James Mattis, il capo del Pentagono. In queste ore, infatti, Trump sta vagliando le varie opzioni, anche se ha sottolineato di volere al più presto un verdetto del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Pressioni provengono dal governo americano, che auspica si raggiunga un voto entro poche ore. A contrastare le azioni di Stati Uniti, Regno Unito e Francia è la Russia, che ha rigettato, come sottolinea La Stampa, la bozza di risoluzione di condanna. “Qualcosa dovrebbe accadere con Bashar Assad”, ha rivelato Trump ai giornalisti, sottolineando che presto incontrerà Vladimir Putin per discutere della questione. La presa di posizione del Presidente americano è inoltre caldeggiata da Riad Hijab, il capo dell’Alto comitato preposto ai negoziati con l’opposizione in Siria. Hijab in particolare chiede “fatti, non parole”, dato che la situazione richiede un intervento immediato.
In merito all’attacco con il gas sarin sui bambini siriani è intervenuta anche la cancelliera Angela Merkel, che ha richiesto di aprire immediatamente un’indagine. Per la deputata tedesca è una “vergogna” che l’Onu non si sia ancora espresso in merito a Bashar Assad, puntando il dito anche contro gli oppositori. Un’accusa velata in cui la Merkel ha evitato tuttavia di citare espressamente la posizione che la Russia ha assunto in questi giorni. Dal canto suo la cancelliera non avrebbe alcun dubbio: a mettere in atto l’attacco in Siria sarebbe proprio il regime di Assad, come confermerebbero alcune prove raccolte dalle autorità internazionali. Di contro, la Russia ha depositato una propria bozza di risoluzione, in contrasto con quella presentate dalle tre potenze di Francia, America e Regno Unito, in cui chiede un’azione sinergica di Opac e ONU perché intraprendano un’indagine “su larga scala”, a partire dal luogo interessato dall’attacco.