Le accuse cominciano a diventare pesanti: secondo i pm che indagano sul caso Monte dei Paschi di Siena i vertici della banca costituivano una autentica “associazione a delinquere”. Le persone accusate di ciò sono l’ex presidente Giuseppe Mussari, l’ex direttore generale Antonio Vigni, l’ex capo dell’Area finanza Gianluca Baldassarri e il suo vice Alessandro Toccafondi. In più tutti quei dirigenti che furono coinvolti nell’acquisto di Antonveneta. Erano d’accordo tra di loro, sostengono i pm, e fecero un accordo con il Banco Santander per truccare conti e far salire il prezzo con una plusvalenza di più di due miliardi di euro. Un disegno criminale insomma che teneva dentro aggiotaggio, false comunicazioni, turbativa e truffa, cioè le precedenti accuse. Gli scenari adesso sono davvero imprevedibili, dal punto di vista penale e per le conseguenze che tutta questa situazione possono avere per la banca stessa, già alle prese con un crollo fortissimo del suo titolo in Borsa. Le indagini proseguono in fretta: oggi verranno sentiti alcuni testimoni che dovrebbero ricostruire nei dettagli le operazioni commesse ai tempo. tra cui accordi preliminari tra MPS e Santander, il contratto da un miliardo di euro fatto con JP Morgan e altre operazioni. Quindi verranno sentiti nei prossimi giorni gli accusati. Da capire in questo passaggio delle indagini perché Antonveneta venne acquistata per 9,3 miliardi di euro più il versamento di un miliardo di euro per oneri quando Santander solo due mesi prima aveva pagato Antonveneta 6,3 miliardi. Intanto si viene a sapere che un nuovo filone dell’inchiesta è stato avviato a Trani con l’apertura di un fascicolo contro ignoti: qui si parla di omesso controllo probabilmente nei confronti di Bankitalia e Consob. Una situazione come detto proprio ieri dagli inquirenti “esplosiva e incandescente”. Si parla infatti già di correntisti che si sono presentati alla banca per chiudere e ritirare i propri conti e soldi. E poi c’è tutto l’aspetto politico che vede coinvolto il Pd con tutti i rischi anche dal punto di vista elettorale che questo caso comporta.
Intanto fuoriescono indiscrezioni riguardanti dichiarazioni del principale sospettato di tutta la situaizone, l’ex presidente di Abi Gouseppe Mussari. Secondo tali indiscrezioni la sua difesa prevede il fatto che i contratti non venivano decisi da lui ma dal capo della finanza della banca. Avrebbe anche detto che non saprebbe spiegare che cosa sono i derivati.