Quattro terroristi arrestati, due latitanti: la Lombardia ieri si è risvegliata così, con queste “fresche” notizie dal mondo Isis e dalla lotta al terrorismo che il governo Italiano, i servizi segreti e l’Interpol proseguono senza sosta. Emergono intanto gli elementi e gli obiettivi presunti che gli jihadisti fermati dalla Digos di Lecco, Milano e Varese, e il pericolo forte torna di attualità: volevano colpire l’Italia ma soprattutto Roma e non un luogo a caso, ma la sede della cristianità. «Vai e attacca: vai e colpisci Roma», il Vaticano è di nuovo sotto attacco, con il Papa che viene visto come ovviamente il simbolo di un mondo che il terrorismo islamico vuole combattere. Sei estremisti islamici sono stati destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Milano per il reato di “Partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo internazionale”. Le indagini hanno portato alla luce “l’intenzione di una coppia residente a Lecco – Abderrahim Moutaharrik, atleta di kickboxing di 24 anni, e la moglie Salma Bencharki di 26 anni – di raggiungere a breve il teatro di conflitto siro-iracheno, portando con loro i figli di 2 e 4 anni, per unirsi alle milizie dello Stato Islamico”, si legge sul Giorno. A loro si sarebbe dovuto unire Abderrahmane Khachia, 33enne residente a Brunello (Varese), fratello del 31enne Oussama Khachia, espulso dall’Italia nel gennaio 2015. La coppia di aspiranti combattenti dell’Isis era in contatto con un’altra coppia già residente in provincia di Lecco, Alice Brignoli e il marito Mohamed Koraichi. Incredibile l’audio dello scorso 25 marzo, pubblicato da Ansa, in cui Moutaharrik Abderhaim, il kickboxer, rivela al latitante Koraichi: «Per questi nemici prometto se riesco a mettere la volontà di Allah, colpisco il Vaticano. Ma l’unica richiesta che ti faccio è per i miei cari. Voglio che almeno i miei figli crescano un po’ nel Paese del califfato dell’Islam».