Choc in un villaggio del Pakistan, dove una bimba di soli 7 anni è stata ritrovata senza vita dopo essere stata uccisa e in precedenza anche stuprata: l’episodio è avvenuto nella regione del Punjab dove, lo scorso gennaio, la piccola Zainab Ansari (coetanea di quest’ultima vittima) era stata barbaramente violentata da alcuni uomini che poi l’avevano lasciata morire. Stando infatti a quanto si apprende dalle forze dell’ordine di una piccola comunità nel distretto di Faisalabad, la bambina (della quale non è stato reso noto il nome) è stata rinvenuta in un terreno agricolo completamente nuda e con evidenti segni di tortura (dei lividi), oltre alla macabra scoperta che il suo assassino le aveva anche amputato un braccio. La morte della piccola, avvenuta per strangolamento a seguito dello stupro subito, rappresenta l’ennesimo caso di omicidio all’interno di questo distretto del Pakistan dove nell’ultimo periodo sono stati registrati addirittura 27 episodi simili, di cui due a danno di minorenni (nel caso di Zainab, l’autore del crimine era stato poi arrestato e condannato alla pena di morte).
IL RITROVAMENTO DEL CADAVERE MUTILATO
L’ennesimo orrore consumatosi nella Repubblica Islamica dell’Asia Meridionale ha avuto origine nella giornata di ieri, quando i familiari della bimba di 7 anni avevano denunciato la sua scomparsa alle autorità competenti non vedendola tornare a casa: la vittima era infatti uscita da sola nel pomeriggio e solamente alcune ore dopo, a seguito di ricerche a tappeto nell’intera zona, è stato rinvenuto il suo corpo mutilato. Secondo gli uomini della polizia, lo strangolamento dovrebbe essere stata la causa della morte, mentre l’amputazione del braccio è stato l’ultimo sfregio compiuto dall’assassino sul corpo senza vita della bambina. Attimi di tensione si sono vissuti nel villaggio a seguito della scoperta: infatti, alcuni abitanti del luogo hanno apertamente attaccato gli uomini delle forze dell’ordine, responsabili a loro dire di non essere in grado di fermare il crescente fenomeno delle violenze sessuali perpetrate nei confronti delle minorenni; tuttavia, il portavoce della polizia del distretto di Faisalabad non ci sta e, nonostante l’escalation di omicidi che ha interessato la zona negli ultimi tre mesi, ha ribattuto dicendo che dovrebbero essere anche i genitori ad avere cura dei propri figli e proteggerli. A gettare ulteriore benzina sul fuoco, la mancata visita del Ministro della Giustizia pakistano che, pur avendo risposto all’appello della madre della vittima che denunciava il disimpegno della polizia, non avrebbe mantenuto fede a quanto promesso alla donna.