È venuta giù pezzo dopo pezzo l’abitazione dei boss Pesce, costruita abusivamente in una zona archeologica di Rosarno (Reggio Calabria). La demolizione è stata possibile grazie all’impegno gratuito dell’imprenditore di Palmi, Gaetano Soffioti, sotto scorta da 17 anni per aver denunciato i boss della ‘ndrangheta della Piana di Gioia Tauro. La villa, 250 metri quadrati su un piano, era disabitata dal 2011, ma nessuna impresa ha voluto buttarla giù. La villa era intestata a Giuseppina Bonarrigo, madre di Antonino, Vincenzo, Rocco, Savino e Giuseppe Pesce. I lavori per demolirla sono iniziati lunedì mattina. Una villa “importante”, dove era stato costruito un bunker per assicurare la latitanza ai boss. La casa era stata costruita negli anni Ottanta. A tirar fuori la vicenda della casa abusiva era stato il sindaco, Peppino Lavorato, nel 2003, che iniziò a istruire le pratiche per la demolizione. (Serena Marotta)