I carabinieri hanno scoperchiato nell’operazione Mosaico migliaia e migliaia di operazioni illecite a danno di 45 risparmiatori tra anziani e invalidi: tra quei 29 arresti ci sono anche due persone legate all’’ndrangheta di Siderno, come raccontiamo qui sotto. Le accuse sono gravissime e a vario titolo su tutti gli indagati e gli intercettati dalla Procura di Reggio Calabria (coadiuvata da personale dei Comandi Provinciali di Roma, Napoli, Torino, Como e Vibo Valentia): si va da associazione per delinquere finalizzata al furto, ricettazione e riciclaggio, passando per furto in abitazione, peculato, simulazione di reato, calunnia, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità materiale commessa dal privato, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, indebito utilizzo di carte di credito o di pagamento. Secondo quanto svelato dall’Ansa e dai principali organi di stampa reggini, i nomi dei 29 arrestati sono da dividere in custodia in carcere e domiciliari: nel primo “gruppo” figurano Domenico Commisso, Andrea Commisso, Corrado Fermia, Antonino Feliciti, Antonio Raschellà, Anna Maria Napoli, Bruno Siciliano, Francesco Oppedisano, Paolo Mollica, Nadia Calderone, Francesco Cincinnato. Ai domiciliari invece risultato Carmela Bentivoglio, Marco Fasano, Giovanni Marroni, Giuseppe De Santis, Esterina Stura, Marilena Frescura, Maria Cattaneo, Cosmin Porcutan, Angela Favasuli, Caterina Parisi, Paola Parisi, Bianca Romeo, Pietro Surace, Vincenzo Auriemma, Lucia Leale, Luigi Sansò, Pietro Luino, Caterina Camillò. (agg. di Niccolò Magnani)
TRUFFE AI CONTI CORRENTI
Maxi operazione da parte dei carabinieri in quel di Reggio Calabria. Un’organizzazione criminale che svuotava conti correnti, è stata sgominata dal comando della provincia reggina: 29 gli arresti portati a termine, tutti facenti parte di due gruppi che rubavano e si appropriavano illecitamente di titoli, buoni fruttiferi, libretti postali e ovviamente soldi dei conti correnti. Ad essere presi di mira, come sottolineato dai colleghi di TgCom24.it, erano le persone anziane e gli invalidi, con i malviventi, che grazie alla complicità dei direttori degli stessi uffici e dei dipendenti, subivano furti per svariati migliaia di euro, a loro insaputa. Un’indagine lunghissima, iniziata addirittura nel 2014 e coordinata dalla Procura di Reggio Calabria.
COME FUNZIONAVA LA TRUFFA?
Come funzionava la truffa? In poche parole, i dipendenti delle Poste, dietro il pagamento di un compenso, attestavano la paternità dei trasferimenti di denaro in maniera falsa, permettendo, accedendo al sistema informatico di Poste Italiane, di riciclare il denaro in questione. Sono migliaia le operazioni eseguite in questi ultimi quattro anni, mentre i risparmiatori defraudati sarebbero 45. Fra gli arrestati vi sarebbero anche due persone considerate vicine all’’ndrangheta di Siderno, nonché due ex direttori di uffici postali della provincia di Reggio Calabria. I malviventi erano organizzati in due gruppi differenti, operanti soprattutto nel reggino.