E’ ufficialmente iniziata la trentaquattresima edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli che si svolgerà a Rimini fino al 24 agosto. Alle ore 15 di domenica è andato in scena l’atteso incontro inaugurale, intitolato “Sinfonia dal Nuovo Mondo. Un’Europa unita, dall’Atlantico agli Urali”, a cui ha preso parte anche il presidente del Consiglio Enrico Letta. In apertura è stata invece trasmessa la videointervista con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, mentre l’incontro è stato introdotto da Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli e Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà. “Emergenza Uomo” è il tema centrale di questa edizione, intorno al quale ruoteranno i tanti incontri previsti: proprio dal Meeting di Rimini è stato recentemente lanciato un appello per chiedere alle istituzioni nazionali e agli organismi internazionali, secondo le norme del diritto internazionale, “di fare tutto il possibile per difendere, tutelare, proteggere e garantire l’esistenza dei cristiani ovunque nel mondo”. E’ stato inoltre chiesto “di riconoscere ai cristiani il diritto elementare alla ricerca e alla testimonianza della verità, impedendo ogni limitazione della loro libertà espressiva e associativa”. Durante l’incontro inaugurale è stato anche diffuso il messaggio di saluto inviato da Papa Francesco al Vescovo di Rimini, Mons. Francesco Lambiasi: “Il potere teme gli uomini che sono in dialogo con Dio poiché ciò rende liberi e non assimilabili”, scrive il Pontefice. “Ecco allora l’emergenza-uomo che il Meeting per l’Amicizia tra i Popoli pone quest’anno al centro della sua riflessione: l’urgenza di restituire l’uomo a se stesso, alla sua altissima dignità, all’unicità e preziosità di ogni esistenza umana dal concepimento fino al termine naturale”. Secondo Jorge Bergoglio “occorre tornare a considerare la sacralità dell’uomo e nello stesso tempo dire con forza che è solo nel rapporto con Dio, cioè nella scoperta e nell’adesione alla propria vocazione, che l’uomo può raggiungere la sua vera statura”.