Vomero in tilt, protesta contro la costruzione dei box interrati: minuti di tensione a Napoli, in Piazza degli Artisti. Come riportato dai colleghi di Repubblica, i manifestanti hanno rovesciato in strada dei cassonetti della spazzatura: questa mattina sono iniziati i carotaggi per la realizzazione del discusso parcheggio con 860 box privati ed è partita la contestazione dei residenti della zona e dei venditori ambulanti. Fin dalle 7.00 di questa mattina, mercoledì 16 maggio 2018, una quindicina di cittadini hanno provato a bloccare il cantiere ma sono stati fermati di peso. Poco dopo però la folla dei protestanti si è nutrita, con oltre trecento venditori ambulanti del mercatino di via De Bustis che si sono aggiunti alla manifestazione. Ma non solo: a testimonianza del clima di tensione degli ultimi minuti, in via Tino da Camaino sono state sollevate delle barriere con i cassonetti dell’immondizia. Gli scavi stanno proseguendo, con la polizia che sta presidiando la zona.
VOMERO IN TILT: PROTESTA DEI “NO BOX”
“Rete sociale contro la costruzione di 900 box interrati sotto p. degli Artisti, via De Bustis, via Tino da Camaino. No allo sventramento del quartiere!”, così recita la presentazione del gruppo “No ai box interrati al Vomero” sulla pagina Facebook. Esplode di nuovo la porotesta nel vomero, ad appena un mese di distanza dall’ultima contestazione: lo scorso 16 aprile 2018 infatti i componenti del comitato del Vomero che si oppone alla costruzione dei box privati, in carico alla cooperativa edilizia Napoli 2000, avevano bloccato l’apertura del cantiere. L’arrivo della polizia ha sedato gli animi, con l’inizio dei lavori che è stato rinviato dopo una breve discussione. “Non vogliamo che questo territorio venga danneggiato per via degli 860 box privati scavati per 4 piani sottoterra perché non solo rappresentano un grave danno ecologico per via del dissesto idrogeologico, ma generano anche un incremento notevole del traffico automobilistico”, le parole del rappresentante del comitato Franco Di Mauro riportate da Repubblica.