Si chiama Maria Abeni, 54 anni, e abita a poche centinaia di metri dalla casa dei Gambirasio ed è la super testimone nel caso di Yara Gambirasio, la ragazzina tredicenne scomparsa e uccisa quattro anni fa. La donna dice di aver riconosciuto Massimo Bossetti, in carcere da giugno per il delitto, nei dintorni della villetta dei Gambirasio proprio nelle ore in cui la tredicenne sparì da Brembate di Sopra, lungo il tragitto tra la palestra e la sua casa. Sin da subito la donna si è fatta avanti per denunciare ciò che ha visto la sera del 26 novembre 2010. La signora ha riconosciuto Bossetti in una foto di quel periodo. Ha raccontato di aver visto due persone che parlavano animatamente dietro un cespuglio. Gli inquirenti hanno ascoltato la signora Abeni anche due settimane fa. Il suo racconto è preciso: la donna quel pomeriggio alle 18.30 era in giro con i suoi cani, quando ha visto due uomini dirigersi verso la palestra, i due di 35-40 anni, indossavano giacconi scuri, uno alto circa un metro e ottanta, l’altro più basso e tarchiato con un berretto nero. La donna afferma che quello che indossava il cappellino era Massimo Bossetti, il carpentiere che è accusato dell’omicidio di Yara. (Serena Marotta)
Nuovi dettagli emergono dall’indagine sulla morte di Yara Gambirasio, uccisa la sera del 26 novembre 2010 e per il cui omicidio è stato accusato Massimo Giuseppe Bossetti, in carcere dal 16 giugno scorso. Come riporta il Corriere della Sera, il furgone bianco del carpentiere di Mapello, un Iveco Daily bianco, è stato ripreso più volte a poca distanza dalla palestra di Brembate Sopra circa un’ora prima della scomparsa della tredicenne. Poi, dopo le 19, cioè l’orario in cui Yara viene rapita dopo essere uscita dal centro sportivo, le telecamere di sorveglianza installate nella zona non riprendono più il veicolo che sparisce misteriosamente da ogni inquadratura. Inoltre sembra non ci siano dubbi che il furgone ripreso nelle ore precedenti sia proprio quello di Bossetti, come confermato da un esperto della casa automobilistica a cui è stato chiesto di analizzare i fotogrammi: l’Iveco Daily inquadrato appartiene al muratore di 44 anni accusato di avere ucciso Yara Gambirasio.