Discriminazione al contrario? Ci sono italiani che si sentono così a Treviso per il fatto che i migranti li hanno ‘scavalcati’ negli ambulatori medici. A denunciare la situazione è un servizio di Fabio Trappolini per il programma di Rai 3 Agorà. Da alcuni giorni le liste d’attesa degli ambulatori dei medici di base sono bloccare proprio per la presenza dei nuovi pazienti, i profughi appena usciti dal centro di accoglienza della locale ex caserma Serena. Si tratta di migranti già in possesso della carta di identità e quindi già in diritto all’assistenza sia sanitaria che sociale. Il giornalista Alessandro Zago spiega che cosa è accaduto: “Ci sono quattro ambulatori di quartiere e improvvisamente i residenti scoprono che ci sono dei nuovi mutuati, dei profughi ancora all’interno della caserma. Si scopre poi che un dirigente dell’Asl, erroneamente, ha smistato un centinaio di profughi negli ambulatori più vicini alla caserma”.
Ma i residenti denunciano la situazione che si è creata. Il pensionato Domenico Piccoli racconta: “Sono cinque anni che aspetto questo posto, ogni due mesi vado a verificare se c’è un posto. Ho 75 anni e mia moglie più di 70. Abbiamo bisogno delle cure e del medico vicino”. E gli ambulatori del quartiere sarebbero stati assegnati ai migranti anche se già al completo, cioè in deroga. La polemica dei cittadini continua nonostante Francesco Benazzi, dirigente generale dell’Usl 2 di Treviso, abbia fatto sapere che i migranti “sono stati spostati i migranti verso medici non massimalisti visto che i resindeti chiedevano da tempo di poter essere assistiti dai medici massimalisti degli ambulatori vicino casa”. Clicca qui per vedere il video.