Dopo la morte della maestra della Garbatella per una forma di meningite da escherichia coli è stata avviata la profilassi nei confronti dei soggetti interessati. In mancanza di certezza sulla tipologia del caso è importante agire seguendo tutte le cautele previste, come riconosciuto anche dall’Istituto Superiore di Sanità. Secondo il Responsabile della Cabina di Regia della Sanità della Regione Lazio, il sistema di sorveglianza controllo malattie infettive e quello di profilassi della Asl Rm 2 hanno, dunque, funzionato benissimo. «È stata inoltre fondamentale la piena e totale collaborazione che si è registrata tra le autorità scolastiche e quelle dell’Azienda sanitaria territoriale. Ai famigliari dell’insegnante e alla comunità scolastica colpiti da un così grave lutto vanno le mie condoglianze» ha scritto Alessio D’Amato in una nota. Anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, è intervenuto: «Meningite non infettiva per altre persone ma bene risposta istituzioni, profilassi e sistemi di prevenzione e controllo» ha scritto in un tweet.
Nell’allarme poi rientrato della meningite a Roma si sono viste nel giro di poche ore molte segnalazioni e prenotazioni per le vaccinazioni della meningite di tipo menigococcica (C) che in un primo momento sembrava la causa della morte della maestra della Garbatella. Per fortuna si è poi scoperto che si trattava di una forma di escherichia coli e questo ha reso dunque inutile l’iter di profilassi avviato dall’Asl anche se si è riacceso la luce sul problema meningite, con dubbi e delucidazioni che alcuni esperti hanno tenuto a precisare in queste ore di possibile pandemia. Secondo il professore Rezza, Direttore dell’Istituto Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, intervistato a La Vita in Diretta ha precisato sul versante vaccinazioni: «non sono obbligatorie per tutti gli adulti, sono molto consigliate nelle zone dove la meningite ha avuto particolari impennate, come ad esempio in Toscana e a Firenze dopo i casi degli ultimi mesi. Per il resto, bambini e adolescenti tra gli 11 e i 18 anni vengono assolutamente consigliate le vaccinazioni con possibili richiami nell’età appunto adolescenziale».
Rientra a questo punto l’allarme meningite a Roma visto che il caso della povera maestra della scuola nella Garbatella, morta il giorno di Santo Stefano, non era affetta da mingente menigococcica, bensì da una forma particolarmente acuta di meningite da escherichia coli, un batterio non trasmissibile in modo virale. L’allarme pandemia scattato ieri e in questa mattinata per la morte della mostra romana è stata diffusa senza prima una verifica ufficiale dell’Asl e della Regione che per fortuna attorno a mezzogiorno hanno smentito il rischio di meningite virale. Nonostante questo, già tante le prenotazioni con le varie profilassi anti-meningite, scattate ieri sera dopo l’allerta iniziale dell’Asl: essa prevede per tutti, previo consulto con il medico curante o pediatra, «l’assunzione per coloro che abbiano avuto contatti stretti in un luogo chiuso per più ore al giorno con la professoressa, di una cpr di Ciprofloxacina 500 mg. e l’assunzione di Rifampicina 600 mg. 1 cpr due volte al dì per due giorni per gli alunni della classe, ove insegnava la suddetta docente».
Torna di nuovo l’allarme meningite in Italia, questa volta a Roma, dopo il caso della maestra di scuola elementare morta nella Capitale lo scorso 26 dicembre dopo ricovero di urgenza all’ospedale Gemelli. La Regione Lazio però, pochi minuti fa, ha smentito che si tratti di meningite trasmissibile a livello virale, con una nota molto importante che qui vi riportiamo: «In relazione al decesso della donna morta il 26 dicembre scorso presso il Policlinico Gemelli si precisa che, effettuati gli esami presso la struttura ospedaliera universitaria del Gemelli, non si tratta di meningite meningococcica, ma di una forma dovuta al batterio escherichia coli senza rischio di trasmissione diretta da persona a persona». La profilassi scattata d’urgenza dopo l’allerta meningite scattata dalla stessa Asl di Roma, ha funzionato alla perfezione ma per fortuna non vede al momento rischi per la salute di alunni e famiglia della sfortunata maestra deceduta il giorno dopo Natale; «In accordo con raccomandazioni internazionali, si comunica inoltre che in seguito alle prime informazioni la Asl Roma 2 ha fatto eseguire la profilassi precauzionale dei contatti stretti (circa una trentina di persone) – si legge nel comunicato – La donna, che insegnava presso la scuola Cesare Battisti alla Garbatella e aveva poco più di 50 anni, era stata ricoverata il giorno di Natale presso l’Ospedale San Giovanni e successivamente era stata trasferita al Policlinico Gemelli. La profilassi per la famiglia della paziente è scattata il giorno di Natale, mentre per gli alunni, le loro famiglie, e per il personale della scuola in contatto con la donna è scattata grazie all’intervento della Asl Roma 2, in collaborazione con l’Autorità scolastica, nella giornata di ieri (27 dicembre) a seguito della notifica da parte del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Giovanni».
Allarme miniante nella capitale dopo i casi di Firenze e in Toscana, ma questa volta non si tratta di meningococco, per fortuna, dunque non è trasmissibile a livello virale come invece la forma letale della meningite spesse volte in passato anche recente ha colpito a macchia d’olio nella popolazione. La maestra deceduta il giorno di Santo Stefano all’ospedale Gemelli di Roma insegnava nella scuola elementare di Roma “Cesare Battisti” alla Garbatella: a darne notizia ai genitori degli alunni, attraverso una mail, è stata la Asl RmC. Decine gli alunni sottoposti a profilassi antibiotica. Fino allo scorso giovedì, ultimo giorno di lezione prima delle vacanze natalizie, la donna era regolarmente in aula nella sua scuola. Ricoverata il giorno di Natale al San Giovanni, la maestra era stata trasferita al Policlinico Gemelli, dove è morta il giorno seguente. Ora per fortuna la smentita della Regione Lazio rende sicura la salute di alunni e famiglia della povera maestra; come riporta l’Ansa, la donna, 52 anni, insegnava matematica da circa 30 anni ed era molto conosciuta nel quartiere. Il tam tam sulle chat di classe, tra sgomento per la morte dell’insegnante e la paura per un possibile contagio, si è scatenato nella serata di oggi. «La Cesare Battisti, immortalata anche nella serie TV ‘I Cesaroni’, fa parte del plesso scolastico ‘Istituto Piazza Sauli e conta circa 450 alunni».