Ora che vi è la certezza che il cadavere della donna nella valigia ritrovata nella campagne di Alice Castello appartenga a Franca Musso, la 54enne scomparsa un anno fa da Tronzano, il prossimo passo è cercare di capire chi ha avuto interesse ad eliminare la donna. Molto dell’enigma potrebbe giocarsi inoltre sul luogo del ritrovamento. Come riportato da La Stampa, è difficile che il punto in questione coincida con il luogo dell’omicidio; più probabile che la valigia sia stata lanciata direttamente “da una piazzola sulla bretella autostradale di Santhià”. Si tratta, come ricorda il quotidiano torinese, di un posto perfetto perché “porta a Torino, in Valle d’Aosta, in Canavese, e nell’altra direzione dal Vercellese al Monferrato, fino ad Alessandria e in Liguria”. Insomma, la volontà chiara sarebbe quella di confondere le acque. Adesso, però, l’ipotesi dell’allontanamento volontario cade definitivamente: si indaga per omicidio. (agg. di Dario D’Angelo)
L’IDENTIFICAZIONE DEL CADAVERE
E’ di Franca Musso, 54enne scomparsa da Tronzano, in provincia di Vercelli, il cadavere abbandonato in una valigia ritrovata lo scorso 4 novembre nelle campagne di Alice Castello. A riportarlo è l’Ansa, sottolineando che l’identificazione sui resti della vittima ha confermato che il corpo rinchiuso all’interno del bagaglio è della donna la cui scomparsa era stata denunciata il 16 ottobre del 2016 da parte dei familiari. Franca Musso viveva da sola e non svolgeva alcuna attività lavorativa: di lei, dal momento della denuncia, non si erano avute più notizie né tracce. Secondo quanto riportato da La Stampa, ai fini del riconoscimento si è rivelata decisiva una protesi dentaria impiantata tempo prima. Adesso, però, la domanda è soprattutto una: chi ha ucciso Franca Musso tentando di occultarne i resti in una valigia?
IL MISTERO DELLA VALIGIA
Il mistero riguardante il cadavere nella valigia era iniziato appunto un mese fa. Era stato un cacciatore ad individuare il bagaglio, convinto che al suo interno avrebbe trovato i resti di un animale ucciso poiché “puzzava tantissimo”. Dentro la valigia, invece, c’era il cadavere in avanzato stato di decomposizione della povera Franca Musso, la 54enne che secondo gli inquirenti non sarebbe stata uccisa nello stesso luogo del ritrovamento le campagne di Alice Castello. A svolgere gli esami sul cadavere che hanno portato all’identificazione della vittima è stato il medico legale Cristina Cattaneo, la stessa anatomopatologa occupatasi del caso Yara Gambirasio. Spetterà adesso ai carabinieri del RIS, nonostante le difficoltà di indagare su un corpo la cui morte potrebbe risalire ad oltre un anno fa (il 16 ottobre 2016 la denuncia di scomparsa da parte dei famigliari, ndr), cercare di comprendere le cause della morte di Franca Musso e, soprattutto, trovare il suo assassino.