A poco più di una settimana dall’attentato di Dacca, i rappresentanti del Bangladesh national party in Italia, a capo dell’associazione della comunità dei bengalesi in Lombardia, rilasciano un’importante dichiarazione, come riportato da Fabio Abati de ilfattoquotidiano: “Riteniamo che l’Isis non c’entra nulla negli attentati di Dacca. Riteniamo che il nostro governo debba fornire maggiori spiegazioni, anzi abbiamo forti sospetti proprio su certi apparati governativi”. I bengalesi meneghini, quindi, chiedono che si cerchi la verità. “Troppe cose non tornano. Il Bangladesh era sino a qualche anno fa un paese tranquillo, dove convivevano pacificamente diverse confessioni religiose. Perché oggi non è più così?” Il Bnp è un movimento nazionalista di impronta islamica, che in Bangladesh è all’opposizione. ll governo dello stato asiatico, però accusa il movimento di essere vicino all’estremismo jihadista come jamaat e islami. Questa la replica di Abdullah Al Mamun: “È vero, noi siamo alleati con quel gruppo, che però non è mai stato bandito o considerato fuorilegge. Se fosse composto da terroristi perché consentirgli di fare politica alla luce del sole?”
Importante novità questa mattina in Siria con ancora protagonista l’Isis e questa volta un velivolo della colazione russa: i terroristi dello stato islamico hanno abbattuto un elicottero militare nei pressi di Palmira uccidono entrambi i piloti russi a bordo. Questo è quello che comunica il Ministero della Difesa russo, rilanciato in Italia dal Corriere della Sera: un episodio che sembra sia avvenuto addirittura venerdì scorso, ma che viene diramato e diffuso questa mattina. Il problema denunciato dal Cremlino è l’origine del missile che ha impattato da terra il velivolo russo, con un’accusa ben precisa. L’elicottero infatti è stato abbattuto con un missile BMG-71 TOW americano, mentre volava a bassa quota: con queste due vittime, siamo saliti a 10 vittime per la Russia dall’inizio del conflitto in Siria. Questo il comunicato arrivato da Cremlino: «“I piloti istruttori Evgeny Dolgin e Ryafagat Khabibulin, stavano effettuando un volo di prova su un Mi-25 siriano armato, versione per l’esportazione del Mi-24 russo, quando hanno ricevuto una richiesta di supporto aereo ravvicinato nei pressi di Palmira. Il comandante dell’elicottero, Ryafagat Khabibullin, ha preso la decisione di attaccare le posizioni nemiche. Il contrattacco è stato portato con successo, riuscendo ad arrestare l’avanzata nemica. Dopo aver esaurito le munizioni, l’elicottero stava ritornando alla base, quando è stato colpito ed abbattuto dai terroristi, schiantandosi in una zona controllata dal governo siriano. L’equipaggio non è sopravvissuto» (fonte Il Giornale).
Le ultime news in tema di Isis fanno registrare un importante passo avanti nella lotta delle truppe governative dell’Iraq sul suolo che da qualche mese viene controllato dall’autoproclamato Califfato. Come riportato da rainews.it, l’esercito iracheno ha infatti riconquistato la base strategica di Al Qayyarah, situata 60 km a sud rispetto alla roccaforte jihadista di Mosul. Ad annunciare il successo delle truppe irachene è stato il primo ministro Haider al Arabi, che parlando ad un gruppo di eroi dell’antiterrorismo e rivolgendosi direttamente ai suoi connazionali ha lanciato un monito molto duro contro gli uomini del Califfo:”Come abbiamo annientato i jihadisti a Fallujah, che sono scappati come ratti nel deserto, li elimineremo anche da Mosul” La riconquista della base di Al Qayyarah, secondo fonti militari, potrebbe infatti risultare “fondamentale, in quanto nei piani la grande base sarà adibita a quartier generale per l’offensiva finale per la ripresa di Mosul”. A conferma del fatto che il tentativo di penetrare a Mosul non è poi così lontano, il primo ministro iracheno ha ricordato che le truppe irachene “stanno inseguendo i jihadisti dell’Isis senza rumore mediatico e negli ultimi giorni ci sono stati piani, combattimenti e liberazioni registrando un’avanzata di 100 chilometri a spese dei terroristi”.