Una decisione sconcertante quella della Corte d’appello che ha revocato il divieto di dimora a un pedofilo condannato permettendogli di tornare a vivere vicino alla ragazzina da lui lungamente molestata. L’uomo, condannato in primo e secondo grado a tre anni e all’obbligo di non abitare più in quel palazzo, adesso è di nuovo lì, dove vive la ragazza oggi di 13 anni, molestata in modo continuativo da quando aveva 5 anni. Secondo quanto viene detto dalle prime ricostruzioni, la ragazzina ha già avuto modo di incontrare “l’orco”, un militare in pensione, sulle scale di casa. Ovviamente la reazione psicologica è stata sconvolgente, una reazione che la Corte d’appello evidentemente non ha preso in considerazione. Tutto era cominciato quando la madre della ragazzina, vedova, per impegni di lavoro lasciava spesso la figlia al vicino di casa che viveva con la moglie. Dopo poco tempo la bimba chiede di non andarci più: devono passare circa cinque anni perché la ragazzina trovi il coraggio di dire alla madre cosa le faceva il vicino di casa. Finalmente finisce l’incubo, dopo che la madre presenta denuncia e il racconto viene definito credibile dagli inquirenti. Nel dicembre 2011 l’uomo viene condannato a tre anni di carcere con aggiunta il divieto di abitare in quel palazzo o nelle zone circostanti. Dopo aver violato il divieto, questo viene esteso all’intera regione Lazio. Lo scorso 4 luglio nonostante il parere della procura la Corte d’appello revoca il divieto di dimora: non ci sono più le esigenze cautelati, viene detto dai giudici. L’uomo torna a vivere vicino alla sua vittima che lo incontra e lo vede e il suo stato emotivo diventa grave: la madre la porta via da Roma e va dagli avvocati. Il 9 agosto la Corte d’appello rigetta la richiesta della donna e della procura: il pedofilo può tornare a vivere vicino alla sua vittima. Una sentenza incredibile.