Benedetto XVI ha recitato l’Angelus in piazza San Pietro nella giornata dedicata al primo martire cristiano Sant Stefano. Ricordano la Santa famiglia e “la drammatica esperienza della fuga in Egitto per fuggire alla furia omicida di Erode”, il Papa ha dedicato il suo pensiero a tutte le vittime delle guerre.
Ha invocato “soluzioni pacifiche dei conflitti per donare alle care popolazioni sicurezza e dignità”. Ha poi voluto ricordare “in particolare le famiglie costrette ad abbandonare le case a causa della violenza della guerra e dell’intolleranza. Chiediamo” ha concluso il Papa “al Signore che tocchi il cuore degli uomini donando speranza rinconciliazione e pace”.
– Durante il suo messaggio dell’Angelus, il pontefice aveva anche parlato anche di procreazione e di importanza della famiglia." La nascita di ogni bambino porta con sé qualcosa di questo mistero. Lo sanno bene i genitori che lo ricevono come un dono e che, spesso, così ne parlano. A tutti noi è capitato di sentir dire a un papà e a una mamma: ‘Questo bambino è un dono, un miracolo’. In effetti, gli esseri umani vivono la procreazione non come mero atto riproduttivo, ma ne percepiscono la ricchezza, intuiscono che ogni creatura umana che si affaccia sulla terra è il ‘segno’ per eccellenza del Creatore e Padre che è nei cieli. Quant’è importante allora che ogni bambino, venendo al mondo, sia accolto dal calore di una famiglia. Non importano le comodità esteriori: Gesù è nato in una stalla e come prima culla ha avuto una mangiatoia, ma l’amore di Maria e di Giuseppe gli ha fatto sentire la tenerezza e la bellezza di essere amati. Di questo hanno bisogno i bambini: dell’amore del padre e della madre. È questo che dà loro sicurezza e che, nella crescita, permette la scoperta del senso della vita. La santa Famiglia di Nazareth ha attraversato molte prove, come quella – ricordata nel Vangelo secondo Matteo – della ‘strage degli innocenti’, che costrinse Giuseppe e Maria a emigrare in Egitto. Ma, confidando nella divina Provvidenza, essi trovarono la loro stabilità e assicurarono a Gesù un’infanzia serena e una solida educazione”.