Tra meno di un mese prenderà il via il processo per l’omicidio di Isabella Noventa ed intanto emergono nuovi particolari inquietanti che contribuiscono a porre nuove domande sulla fine tragica della 55enne. Al portale ReteVeneta è intervenuto anche il fratello della donna uccisa, che ha asserito: “Freddy un mese prima dell’omicidio ha mandato un sms ad un suo amico per riparare uno storditore elettrico, il taser e contestualmente anche la Cacco ha mandato un sms ad un amico suo per acquistarne uno”. Lo storditore potrebbe essere stato usato la notte del delitto di Isabella Noventa? Un dubbio non di poco conto e che il fratello Paolo continua a chiedersi nel vano tentativo di scoprire la verità sulla tragica fine della sorella. Dello storditore si parla anche in alcuni sms che insieme ad altri messaggi e che vi abbiamo riferito nel precedente focus, contribuiscono ad incastrare il trio diabolico formato da Freddy Sorgato, dalla sorella Debora e dall’ex amante Manuela Cacco. “La Cacco non può dire di non essere a conoscenza dell’accaduto”, ha commentato ancora Paolo Noventa in riferimento agli sms che per la procura sarebbero la prova della premeditazione del delitto di Isabella.
Sono sms ritenuti importantissimi, quelli scambiati fra i tre indagati e prossimi imputati nel processo per il delitto di Isabella Noventa. Uno scambio fitto nel quale, secondo gli inquirenti e come rivela Il Gazzettino, ci sarebbe la prova evidente della premeditazione. Solo pochi giorni prima dell’uccisione della segretaria 55enne, Freddy Sorgato, suo ex fidanzato, scriveva all’amante Manuela Cacco: “Ti amo, porta pazienza ancora per poco”. A cosa si riferiva? Domande che hanno caratterizzato le complesse indagini sulla morte della Noventa e che ritornano prepotenti anche dopo, durante un nuovo scambio di messaggi tra le due donne protagoniste del delitto, la Cacco e Debora Sorgato. E’ il giorno prima dell’omicidio di Isabella Noventa, quando la prima scrive all’amica: “Abbiamo parlato finora, è sulle spine”. “Ti ha detto della pizzeria?”, è la replica della sorella di Freddy e che per gli inquirenti delineerebbe la colpevolezza dei tre in carcere. La sera in cui di Isabella si persero le tracce, Freddy portò la donna in pizzeria. Poi, ancora più determinante l’ultimo sms della tabaccaia veneziana alla sorella del suo amante: “A quest’ora sarebbe tutto sistemato”. Il riferimento è ancora una volta al delitto della sua rivale in amore.
Non ha dubbi, Paolo, fratello di Isabella Noventa, in merito alla premeditazione dietro il delitto della donna da parte dei tre indagati. Della medesima idea è anche l’avvocato Balduin, difensore della famiglia della vittima, che al quotidiano Mattino di Padova ha ribadito come Freddy Sorgato, Debora e Manuela Cacco, ormai prossimi al processo, si sarebbero traditi sia prima che dopo il delitto. “Debora nei colloqui in carcere parlava con la madre a gesti, come se entrambe fossero sorde”, ha rivelato l’avvocato Balduin, riferendo un retroscena inedito. A quanto pare, la procura nel tentativo di comprendere cose si dicessero le due donne avrebbe addirittura incaricato un interprete. “Che bisogno c’era di escogitare quel sistema se non avevano nulla da nascondere?”, si domanda ancora il legale. In merito al corpo di Isabella Noventa, il penalista sospetta che il trio possa essersi fatto aiutare da qualcuno per disfarsene, “ma ora potrebbero aver paura di ritorsioni a tirarlo in ballo”, ha commentato. Il giallo attorno al corpo mai trovato della segretaria 55enne, di fatto, resta il grande tassello mancante nell’intero giallo di Albignasego.
Tra circa un mese prenderà ufficialmente il via il processo sul delitto di Isabella Noventa e che vedrà alla sbarra il cosiddetto trio diabolico. Freddy Sorgato, la sorella Debora e la sua ex amante Manuela Cacco sono tutti indagati del reato di omicidio volontario e premeditato e distruzione di cadavere della 55enne della quale si sono misteriosamente perse le tracce la notte tra il 15 ed il 16 gennaio dello scorso anno. Nelle ultime ore, sono emersi numerosi sms shock che i tre presunti assassini si sono scambiati sia prima che dopo il delitto. Interessanti quelli inviati da Manuela Cacco a Debora Sorgato e che bene evidenzierebbero la premeditazione dell’omicidio di Isabella Noventa. Oltre agli inquirenti, ne è convinto anche Paolo Noventa, fratello della vittima e che in una recente intervista al quotidiano Il Mattino di Padova ha ribadito: “Gli sms che si sono scambiati Freddy, Manuela e Debora sono l’ulteriore prova che l’omicidio di mia sorella era premeditato”. L’uomo non ha avuto affatto parole clementi nei confronti dell’autotrasportatore con la passione per il ballo e che con la sorella Isabella portava avanti una relazione oltremodo burrascosa (la riprova arriva sempre dalle centinaia di sms al vaglio degli inquirenti): “Freddy era un vendicativo e le aveva teso una trappola per vendetta”.
Un omicidio premeditato e studiato sin nei minimi dettagli, quello della 55enne di Albignasego, Isabella Noventa. A portare avanti questa tesi con estrema determinazione sono gli inquirenti che da oltre un anno indagano sul giallo della segretaria, ma anche la famiglia della stessa vittima. La conferma arriverebbe da un sms clamoroso scritto dalla tabaccaia veneziana all’amica e complice Debora Sorgato. La Cacco tranquillizza la sorella di Freddy con una frase shock e che lascerebbe pochi dubbi sul reale significato: “A quest’ora domani tutto sarà sistemato”. Gli sms ritenuti interessanti ai fini del giallo su Isabella Noventa non riguardano solo quelli scambiati tra le due donne ma anche un messaggio che il dicembre precedente all’uccisione della segretaria Freddy Sorgato inviò ad un suo amico chiedendogli di potergli sistemare un taser, ovvero uno storditore elettrico. La stessa arma da difesa fu sequestrata dopo l’omicidio di Isabella, non funzionante. Nel medesimo periodo, come riporta Il Mattino di Padova, Manuela Cacco chiese ad un amico se gli procurava un taser. “Per carità forse entrambi volevano difendersi in casa ma, forse, lo hanno usato su mia sorella”, ha commentato il fratello della vittima, che dall’inizio del giallo ha studiato tutte le carte dell’intricata inchiesta senza nascondere i suoi dubbi atroci sul trio diabolico presto a processo.
A distanza di quasi un anno e mezzo dall’omicidio di Isabella Noventa, restano ancora molti tasselli mancanti nel giallo. Oltre al movente del delitto commesso, secondo l’accusa, da Manuela Cacco, Freddy e Debora Sorgato, la maggiore mancanza per la famiglia della segretaria 55enne è rappresentata dal cadavere. Più volte, nel corso dell’inchiesta, la madre ed il fratello della donna uccisa si sono appellati ai tre indagati affinché potessero rivelare dove avevano occultato i poveri resti di Isabella Noventa, ma da parte loro non è mai giunta alcuna parola al riguardo, se non commenti di derisione. Ora, a poco meno di un mese dall’inizio del processo che si pone l’obiettivo di fare finalmente chiarezza sull’intricato caso, a rilasciare un commento al quotidiano online Il Mattino di Padova è stato l’avvocato della famiglia Noventa, Gian Mario Balduin. Il legale ha ribadito l’importanza degli sms i quali inchioderebbero definitivamente alle proprie responsabilità i fratelli Sorgato e la tabaccaia veneziana. A sua detta, dal loro contenuto sarebbe emersa “l’enorme cattiveria di queste persone che hanno ammazzato una donna, senza farsi il minimo problema”. La speranza, ora, è quella di dare una giusta condanna ai veri responsabili, “e speriamo dicano dov’è il corpo visto che non avrà più senso tenerlo nascosto”, ha chiosato l’avvocato Balduin.