Ogni anno il 9 settembre la chiesa cattolica ricorda san Pietro Claver, un religioso nativo della Catalogna appartenente all’ordine religioso dei Gesuiti. San Pietro nasce il 25 giugno 1581 da genitori contadini, Anna Sabocana e Pietro Claver, un una piccola località nei pressi di Barcellona. I suoi genitori, affrontando enormi sacrifici, gli permisero di seguire le sue inclinazioni e di studiare fino al raggiungimento della laurea. Negli anni della sua adolescenza, san Pietro manifesta un grande coinvolgimento spirituale con la chiesa cattolica e, appena ventenne, decide di entrare a far parte della Compagnia di Gesù, l’ordine fondato da un altro religioso spagnolo, Ignazio di Loyola. Durante il noviziato, san Pietro approfondisce ogni aspetto dell’ordine scelto ed è sempre più convinto di voler dedicare la sua vita a Cristo, accettando un’esistenza in povertà e le regole fondamentali dell’obbedienza e della castità. Nel 1610 partì per Cartagena, la sua missione era quella di evangelizzare le genti, così come gli era stato suggerito da Alonso de Sandoval suo maestro spirituale e religioso del collegio di Palma de Maiorca, dove aveva soggiornato per seguire gli studi in psicologia. Proprio a Cartagena, nel 1616, divenne sacerdote. Nel Sud-America ci restò per oltre quarant’anni e visse il triste periodo del commercio degli schiavi. Riuscì a vincere la loro diffidenza, li aiutò come poteva, molti di loro si convertirono e furono battezzati. La sua dedizione non era ben vista dai mercanti di schiavi e le persone più autorevoli del posto non volevano condividere le chiese con i negri. Nonostante le difficoltà e le umiliazioni, il padre gesuita non abbandonò mai la sua missione e riuscì ad evangelizzare centinaia di migliaia di neri. Ormai stremato da una brutta malattia, probabilmente la peste, l’8 settembre 1654 sanPietro Claver morì. Aveva 74 anni. Le ceneri del santo sono conservate in una preziosa urna esposta a Cartagena, presso l’altare maggiore della chiesa a Lui intitolata. Tanti sono i pellegrini che si recano a pregare sulla sua tomba e a visitare i luoghi in cui ha vissuto fino alla fine dei suoi giorni.
Trascorreranno circa due secoli prima che arrivasse la sua beatificazione ad opera del pontefice Pio IX. Nel 1888 Leone XIII decide per la sua canonizzazione e, qualche tempo dopo, san Pietro Claver divenne il protettore delle missioni cattoliche che operavano a favore dei neri. Nel 1894 in Austria, grazie alla beata “Maria Teresa Ledochowska”, nacque l’istituto religioso di san Pietro Claver, una congregazione di suore missionarie impegnate ancora oggi, in Italia e nel mondo. La sede principale è a Roma ma l’attività missionaria è presente in molti paesi del mondo. Il Cristianesimo è la religione più seguita nello stato della Colombia. I suoi abitanti hanno da sempre una grande venerazione per san Pietro Claver e lo hanno scelto come il loro santo patrono.
Nel comune italiano di Nettuno, nella regione Lazio, sorge la parrocchia intitolata a san Pietro Claver ed ogni anno, nel mese di settembre, si organizza una spettacolare festa patronale. Lungo le vie del quartiere che ospita la chiesa viene portata in processione la statua del santo; non mancano musica, giochi e divertimento.