Emergono nuovi dettagli circa l’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Como, che ha portato alla denuncia di 22 persone, accusate di aver frodato 20 milioni di euro attraverso l’emissione di false fatture. Come sottolineato da La Repubblica, la creazione di crediti iva fittizi, serviva per riempire le casse di un consorzio. In poche parole, come hanno spiegato le Fiamme Gialle di Olgiate Comasco e del Gruppo Como, le cooperative servivano semplicemente da contenitori della forza lavoro, «gestite dalla stessa governance del consorzio, su cui dirottare gli adempimenti tributari che non sono stati mai assolti. Nel sistema fraudolento il consorzio rappresentava, invece, un operatore economico credibile sul mercato». Il consorzio quindi otteneva credibilità e forza di acquisto, attraverso questo sistema fraudolento escogitato dai 22 amministratori e gestori finiti sul registro degli indagati. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
FRODE DA 20 MILIONI DI EURO
La Guardia di Finanza di Como ha portato alla luce una frode fiscale da ben 20 milioni di euro. Le Fiamme Gialle lariane hanno scoperto un giro di fatture false e di finte cooperative, fatti riguardanti il periodo che va dal 2011 al 2015. Nel dettaglio, come racconta l’edizione online del quotidiano La Repubblica, sono state emesse e utilizzate fatture per operazioni inesistenti, di modo da creare in maniera fittizia dei crediti iva, in favore appunto di cooperative poi rivelatesi false. In totale sono state denunciate 22 persone, di cui 4 gestori e 18 amministratori, tutti residenti nelle province di Como, Varese e Monza Brianza, nonché Reggio Calabria e Messina.
SEQUESTRATA ANCHE UNA VILLA “HOLLYWOODIANA”
Inoltre, nel corso delle indagini, sono stati sequestrati 4 immobili fra cui una villa “hollywoodiana” con ben 14 stanze, nonché del denaro contante depositato in 89 conti correnti, e infine, 2 autoveicoli. Tutte le persone denunciate dovranno rispondere dei reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture false, omessa dichiarazione, occultamento e distruzione di documenti contabili. Le operazioni che hanno permesso di sgominare questo sistema fraudolento sono state portate avanti dai carabinieri di Olgiate Comasco e dal Gruppo Como, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Como, Nicola Piacente, e dirette dal Sostituto Procuratore, Pasquale Addesso.