In maniera del tutto eccezionale la XXXVI edizione del Meeting di Rimini per l’Amicizia tra i popoli si aprirà con la lettura del messaggio del Presidente della Repubblia Sergio Mattarella. In un Meeting che metterà al centro il cuore dell’uomo, il suo bisogno, il suo desiderio infinito e la mancanza che lo riempie, a partire dall’esemplificativo titolo che riporta un verso di Mario Luzi: “Di che è mancanza questa mancanza, cuore, che a un tratto ne sei pieno?”. Per gli organizzatori di questa 36esima kermesse riminese, sono proprio questa mancanza e questo bisogno la grande risorsa dell’uomo e non solo nella dimensione personale dell’esistenza, ma anche nella dimensione sociale e civile. Ed è questo il senso principale dell’affondo di Sergio Mattarella nel suo intervento: «La persona è il fondamento della comunità e dello Stato. La sua libertà, il valore incomprimibile del suo essere unica e irripetibile, l’integralità dei diritti umani preesistono, come indica l’articolo 2 della nostra Costituzione, agli stessi ordinamenti». Secondo il presidente della Repubblica è proprio da questa radice che è nato il Meeting, che nel tempo è riuscita a produrre centinaia di incontri e discussioni, ha arricchito il dialogo e ha sviluppato maturazioni e amicizie. «In questa esperienza si sono formati tanti giovani, è cresciuta e si è fatta adulta la vostra associazione, ne ha tratto ricchezza il pluralismo della nostra società e della nostra cultura», afferma ancora Mattarella nel suo telegramma inviato a Rimini.
Interessante anche il passaggio che coglie un altro punto decisivo di questa nuova edizione del Meeting di Comunione e Liberazione, ovvero il dialogo importantissimo tra le varie religioni in un momento così delicato per il rapporto con altre confessioni religiose: «Della capacità di dialogo, di comprensione reciproca, di collaborazioni tra le religioni monoteiste dipenderà la pace nel mondo». Secondo Mattarella è importante essere consapevoli di questa radice, tra l’altro alla base originale dell’associazione Meeting per l’Amicizia tra i Popoli; «il terrorismo alimentato anche da fanatiche distorsioni della fede in Dio, sta cercando di introdurre nel Mediterraneo, in Medio Oriente, in Africa i germi di una terza guerra mondiale: sta alla nostra responsabilità fermarla». Conclude così il Presidente della Repubblica, affermando che la democrazia si esporta solo con la cultura e con l’esempio e non con l’odio né tantomeno con l’imposizione.