Nuovi dettagli rendono ancora più misteriosa la scomparsa di Vittorio Missoni, del cui aereo si sono perse le tracce il 4 gennaio scorso mentre era in volo da Los Roques a Caracas. A bordo c’erano anche la sua compagna, Maurizia Castiglioni, e altri due amici, i coniugi bresciani Elda Scalvenzi e Guido Foresti, oltre ai piloti venezuelani, Hernan Marchan e Juan Carlos Ferrer. Proprio dal telefono cellulare della Castiglioni, secondo quanto riporta il settimanale “Oggi”, sarebbero partite ben tre telefonate nel mese di marzo, quindi circa tre mesi dopo la scomparsa, dirette alla sorella e a un’amica della donna. Un episodio che gli esperti non riescono a spiegarsi, visto che se davvero di incidente aereo si è trattato, allora non esiste alcun cellulare che possa emettere segnali immerso nell’acqua, per giunta a elevate profondità. Il settimanale “Oggi” chiede quindi conferma a Roberto Cusani, professore ordinario di ingegneria delle Telecomunicazioni alla Sapienza di Roma, il quale spiega che “se l’aereo è precipitato, i cellulari in acqua non emettono alcun segnale. Sono morti. Perché possano funzionare non solo devono essere all’asciutto ma devono avere la copertura di un’antenna vicina. Quindi, analizzando quelle chiamate, si può risalire alla stazione radiobase alla quale si sono appoggiate e scoprire la località dalla quale sono partite”.