Nuova doccia fredda per Roberto Spada, appartenente alla famiglia ritenuta mafiosa di Ostia e che dopo l’arresto per l’aggressione ad un giornalista Rai, nei giorni scorsi era stato colpito da una misura di sorveglianza speciale. Questo, però, ha avuto delle conseguenze anche sul piano economico poiché secondo il codice antimafia lo ha reso incompatibile con qualunque tipo di licenzia di natura commerciale. E così, è notizia di oggi la chiusura del bar di sua proprietà, il Bar Music di Ostia, su decisione della questura di Roma. Allo stesso locale, come ricorda Repubblica.it, lo scorso 5 dicembre era stata sospesa la licenza per la durata di 45 giorni in quanto ritenuto luogo di “eventi atti a minare l’ordine e la sicurezza pubblica nonché ritrovo di soggetti pregiudicati”. Da allora erano stati compiuti maggiori approfondimenti sui controlli già eseguiti e che avrebbero però confermato la prima decisione, accertando così la frequentazione del locale sito in via Francesco Storelli, da parte di soggetti ritenuti pregiudicati. Non solo: incongruenze sono state riscontrate anche nella gestione del bar, da parte di una persona del tutto priva di autorizzazioni e senza un regolare contratto di lavoro.
ROBERTO SPADA, CHIUSO IL BAR DI OSTIA
La chiusura del bar di cui Roberto Spada è titolare, è avvenuta in seguito ad un provvedimento del questore di Roma ritenuto “urgente non solo per il disagio creato dal bar alla collettività ma anche in considerazione del fatto” che lo stesso Spada, dallo scorso 9 novembre si trova in carcere con le accuse di lesioni personali e violenza privata aggravata “per la nota vicenda dell’aggressione ai danni di una troupe televisiva di Rai 2”. Quella testata data al giornalista Rai Daniele Piervincenzi, mentre si trovava davanti alla palestra che gestiva, aveva avuto un’enorme eco mediatica che non aveva fatto pe nulla bene alla famiglia Spada, di origine sinti, giunta a Roma dall’Abruzzo negli anni ’50 e coinvolta in numerose inchieste su presunti giri di usura, estorsione, droga e sfruttamento delle concessioni demaniali del litorale. Nel giugno 2016, il fratello di Roberto, Carmine Spada, detto “Romoletto”, è stato condannato in primo grado a 10 anni di carcere per tentata estorsione con metodo mafioso ai danni di un tabaccaio di Ostia. Solo lo scorso ottobre ben sette componenti del clan Spada erano stati condannati per un totale di oltre 50 anni di reclusione nell’ambito di una maxi inchiesta che aveva portato a smascherare una fitta rete di estorsioni per la gestione degli alloggi comunali. Prima di questa catena di condanne, però, gli Spada aveva esteso il loro potere su Ostia controllando l’intero settore della malavita in città ed approfittando dell’indebolimento dei clan Triassi e Fasciani.