E’ stato raggiunto nelle scorse ore l’accordo salva acciaierie di Piombino. Il gruppo metallurgico è passato di proprietà, da Cevital agli indiani di Jindal, con annessa soddisfazione del Ministro per lo sviluppo economico, Carlo Calenda: «Soddisfazione per la positiva conclusione di una vicenda che – si legge su una nota congiunta del Mise e della Regione Toscana – metteva a rischio uno dei più importanti poli siderurgici italiani ed il posto di lavoro di 2.000 persone. Il Ministero e la Regione monitoreranno attentamente i prossimi sviluppi ed il rispetto di tutti gli impegni». Le trattative, come ricorda Il Fatto Quotidiano, avevano subito un brusco stop soltanto due giorni fa, per poi riprendere fiume fino all’intesa sottoscritta al ministero dello Sviluppo Economico.
LA RIVINCITA DI JINDAL
Ora toccherà al gruppo indiano Jsw, (Jindal South West), presentare il piano industriale per il rilancio della nota azienda di Piombino. Saijan Jindal, imprenditore indiano, è da tre anni che prova a fare affari in Italia, e finalmente, dopo due tentativi, è riuscito nel suo intento. Tre anni fa fu il governo Renzi a bocciare la sua proposta, preferendogli quella dell’algerino Rebrab. Quindi la scorsa estate aveva avuto la meglio l’Am Investco Italy di ArcelorMittal e del gruppo Marcegaglia, nell’acquisire un’altra multinazionale dell’acciaio italiana, la nota Ilva con sede a Taranto. Jindal avrà l’arduo compito di far ripartire uno stabilimento completamente fermo, dove al suo interno lavorano ben 1.800 dipendenti. Il gruppo indiano potrà godere inizialmente di un finanziamento statale di 15 milioni di euro, e di uno regionale di circa 30.