Il rinvio del processo a Marc Prato, imputato per l’omicidio del Collatino in cui rimase ucciso il giovane Luca Varani, è stato rinviato al prossimo 12 giugno per uno sciopero degli avvocati indetto dalla Camera Penale. Ma cosa dirà il giovane accusato di un delitto tanto atroce? Di certo proverà a scaricare tutte le colpe su Manuel Foffo. In uno degli ultimi colloqui con il Gip, infatti, l’ex pr romano disse:”In preda a una furia bestiale (Manuel, ndr) inizia a colpirlo con il martello in testa, adirandosi sempre di più per non riuscire, nonostante tutti i colpi, a provocarne la morte e chiedendomi ripetutamente di aiutarlo. Ho iniziato a pensare che Luca era ormai in fin di vita e sarebbe stato meglio aiutare Manuel a portare a termine la sua azione omicida per evitare che soffrisse ancora”. Difficilmente, la furia omicida che ha caratterizzato il delitto del Collatino, potrà essere letto dai giudici come un gesto di pietà…(aggiornamento di Dario D’Angelo)
Rinviato il processo a Marco Prato, accusato di aver ucciso Luca Varani a Roma oltre un anno fa. I legali di Prato hanno aderito infatti alla protesta indetta dalle Camere Penali e quindi Anna Argento, la Presidente della Prima Corte d’Assise, ha dovuto rinviare il processo al prossimo 12 giugno. Marco Prato si è presentato ai giudici solo per pochi minuti, durante i quali il pm Francesco Scavo ha comunque annunciato di voler chiamare Manuel Foffo in qualità di testimone. Quest’ultimo, invece, è già stato condannato a 30 anni per la morte di Luca Varani, grazie alla scelta di procedere con il rito abbreviato. La sua testimonianza è prevista per il 21 giugno, sottolinea Roma FanPage, occasione in cui potrebbero emergere ulteriori particolari sulla morte della giovane vittima. Su Marco Prato pende l’accusa di omicidio volontario aggravato da futili motivi e crudeltà, e sarà su questo che dovrà difendersi durante la vicenda giudiziaria.
Procede ancora a rilento il processo per la morte di Luca Varani, ucciso nel gennaio dell’anno scorso in seguito ad un festino a base di alcool e droga. Molti i punti rimasti ancora oscuri ed i rallentamenti avvenuti per diverse vicissitudini. Il ritardo aumenta ulteriormente in base agli ultimi eventi, che permetteranno a Marco Prato ed ai suoi legali di stendere una linea difensiva più puntuale. Negli ultimi giorni, Prato è stato al centro di numerose accuse e polemiche, a causa dell’azione da parte di entrambi gli accusati, di scaricare ogni responsabilità dell’omicidio sull’altro. L’unica certezza rimane per ora che Luca Varani è morto senza alcun motivo, solo per la volontà di Marco Prato e Manuel Foffo, come confessato dai due agli inquirenti durante gli interrogatori, solo per “vedere che effetto faceva”.