Gli sfarzosi funerali del boss Vittorio Casamonica, esponente dell’omonimo clan romano, stanno destando polemiche e indignazione. Tra gli obiettivi dello sdegno anche la Chiesa, in particolare la chiesa di Don Bosco dove si sono svolti i funerali. A irritare tanti è stato il fatto che proprio qui si siano permesse le esequie al boss Casamonica, quando invece vennero negate nel 2006 a Piergiorgio Welby, che affetto da distrofia muscolare, venne aiutato a porre fine alla sua esistenza da alcuni sanitari, che col suo consenso, staccarono il respiratore che lo teneva in vita. Il parroco della Chiesa di don Bosco, però non ci sta e risponde alle polemiche, spiegando che quanto visto fuori dalla Chiesa non si è rispecchiato con la cerimonia celebrata all’interno e chi ha partecipato si è comportato in modo impeccabile, senza gesti fuori posto. Don Manieri ricorda che quanto avviene fuori dalla chiesa non è di sua competenza. Sulla vicenda Welby, invece, don Manieri spiega che la cerimonia religiosa gli è stata negata per essersi posto in netto contrasto con la dottrina cattolica per le sue posizioni a favore dell’eutanasia.
A Roma si sono svolti i funerali del boss Vittorio Casamonica, in un’atmosfera a metà tra il cinema d’autore e la Sicilia anni ’50. Una carrozza trainata da cavalli, la musica di Nino Rota per il film Il Padrino, rose lanciate da un elicottero e una folla che applaude mentre una Rolls Royce trasporta il feretro, non è una scena de Il Padrino, di Francis Ford Coppola e il protagonista non è Don Vito Corleone, alias Marlon Brando ma le esequie di Vittorio Casamonica, boss del clan omonimo che a Roma ha in mano il mercato del racket e dell’usura e risulta coinvolto nelle indagini di Mafia Capitale. Nell’incredibile scenario, spiccavano anche cartelli e manifesti inneggianti a Casamonica “Re di Roma”, “Hai conquistato Roma ora conquisterai il paradiso”. Immediata la reazione della politica, che ha voluto subito prendere le distanze da quella che è stata definita un’apologia della malavita, anche la Prefettura nega di esserne stata a conoscenza e di voler procedere a indagare. La stessa Bindi, presidente della commissione Antimafia si è detta allarmata per la folla accorsa e che il funerale “si sia trasformato in una ostentazione di potere mafioso” e prosegue “Preoccupa in ogni caso il clima di consenso che ha accompagnato una simile messa in scena”. Lo sdegno di chi ha visto le immagini lussuose e anacronistiche delle esequie, spinge a chiedere una presa di distanze anche da parte della Chiesa. Certo è che l’ostentazione dello sfarzo e del lusso ha sempre caratterizzato Casamonica, in un blitz di pochi anni fa, nella sua abitazione vennero rinvenuto dei vasi antichi, di importanza archeologica, di dubbia origine.