La grande instabilità del mercato di queste ultime settimane impone un aumento dei livelli delle emozioni difensive in tutti noi. Ansia, paura e panico sono stati emotivi che pervadono un po’ tutti ed influenzano i nostri comportamenti.
La vita è fatta di continui cambiamenti e continue sfide. Tutto ciò ci mantiene vivi e ci permette di crescere e divenire sempre più saggi. Ma qualsiasi cambiamento, bello o brutto che sia, è sempre un momento di crisi, di rottura con il passato, con quello che siamo stati fino a quel momento. Come possiamo affrontare la crisi del cambiamento? Le strategie sono essenzialmente due. Da un lato possiamo anticipare l’evento che induce il cambiamento cercando di minimizzare l’effetto di questo evento sul nostro equilibrio, mentre dall’altra possiamo affidarci alle nostre risorse personali per affrontare i cambiamenti quando questi si presentano ed adattarci agli stessi modificando il nostro equilibrio. Ma è meglio anticipare o rispondere?
Anticipare vuol dire evitare che le cose nuove ci cambino, che modifichino il nostro equilibrio. Sicuramente prepararsi ad un cambiamento, organizzando tutto affinché non turbi lo status quo, cioè ciò che siamo, i nostri equilibri e la nostra tranquillità, è un buon meccanismo per proteggerci dai rischi che i cambiamenti comportano, ma anticipando paghiamo il prezzo della rinuncia alla ricchezza che il nuovo porta. Rispondere, al contrario, vuol dire affrontare il cambiamento cercando di adattare se stessi e i propri comportamenti alle nuove situazioni che si presentano. Sicuramente, questa modalità di affrontare i cambiamenti presenta alcuni rischi e soprattutto disagi, minando la nostra tranquillità. Rispondere ed adattarsi ai cambiamenti ha tuttavia in sé il pregio di aumentare le nostre esperienze e dunque farci crescere.
Se riflettiamo con attenzione, sullo sfondo di queste due modalità di gestione del cambiamento troviamo due parole che rappresentano il fulcro delle necessità umane. Dietro all’anticipazione troviamo la parola sicurezza, mentre dietro alla risposta possiamo scorgere la parola libertà. Quasi sempre usiamo una combinazione di entrambe queste modalità di gestione della novità. Un po’ anticipiamo ed un po’ rispondiamo, pretendiamo la libertà ma avendo una base sicura. L’anticipazione è caratteristica dell’ansia. L’ansia si presenta prima di un cambiamento come segnale della possibilità che quel cambiamento modifichi i nostri equilibri e noi stessi e ci induce a correre ai ripari organizzando al meglio i nostri comportamenti e noi stessi per evitare che quel cambiamento ci modifichi, l’ansia lavora per mantenere la nostra omeostasi, per non cambiare.
Nella società moderna la sicurezza non può essere più garantita e la libertà e la fiducia diventano presupposti indispensabili per poter andare avanti, crescere e vivere sereni. Fiducia nelle nostre capacità di reazione, fiducia nell’esperienza del nostro corpo, fiducia nella capacità della nostra mente di usare tutta l’esperienza del passato per trovare nuove ed efficaci soluzioni che ci permettano di affrontare i continui inizi, i continui cambiamenti che ci si presentano davanti. Fiducia non vuol dire incoscienza, ma, al contrario fede nella capacità del nostro corpo e della nostra mente di creare nuove soluzioni a partire dal nostro bagaglio esperienziale e filogenetico.
Dunque non l’ansia ed il disperato tentativo di evitare che la crisi ci cambi, ma la fiducia nelle nostre capacità e nelle capacità di reazione del mondo e della società a questo momento di crisi, risulta essere una strategia vincente. Lasciamoci dunque attraversare dal cambiamento dei mercati, dalla crisi e adattiamo noi stessi e la nostra vita a questo cambiamento. Forse avremo qualche certezza in meno ma diventeremo molto più saggi, imparando a conoscere noi stessi e le nostre paure con maggiore profondità.