Sentiva la voce di Allah e si considerava un soldato di Dio: questi alcuni dei motivi addotti dalla Mobile di Napoli per spiegare l’arresto del gambiano Sillah Osman, 34 anni e sospetto affiliato dello Stato Islamico. «Non stava preparando attentati in Italia ma dalle indagini è emerso che c’era un progetto importante che, verosimilmente, doveva essere eseguito in altri Paesi europei», spiegano i Ros che confermano le impressioni delle indagini condotte, dove per l’appunto si sentiva in più di una intercettazione il 34enne del Gambia autodefinirsi «soldato di Dio». La preoccupazione che ha poi portato gli inquirenti a propendere per l’arresto “preventivo” è dovuto dall’aggregazione ad una processione religiose in Puglia da parte del gambiano. «Abbiamo temuto che potesse per entrare in azione e lo abbiamo fermato», hanno spiegato oggi in conferenza stampa gli inquirenti. (agg. di Niccolò Magnani)
NUOVO GAMBIANO SOSPETTO ISIS ARRESTATO
Nell’ambito di un blitz di polizia e carabinieri eseguito a Napoli, è stato arrestato per terrorismo un cittadino gambiano di 34 anni, Sillah Osman, accusato di essere legato all’Isis. A renderlo noto, come spiega BlitzQuotidiano, è stato il procuratore di Napoli, Giovanni Melillo, secondo il quale il 34enne del Gambia avrebbe partecipato in Libia ad un duro addestramento, in una apposita zona desertica, al fine di portare a termine azioni terroristiche con armi da fuoco, coltelli, esplosivi ed automezzi. L’uomo, secondo le informazioni raccolte dalle forze dell’ordine, stava progettando un attentato in Spagna o in Francia. Il fermo di Sillah Osman sarebbe avvenuto nei giorni scorsi ad opera del Dipartimento antiterrorismo della Procura di Napoli grazie alle indagini della Digos e dei Ros coordinate dal pm Gianfranco Scarfò. L’uomo era sbarcato in Sicilia nel 2016 ed era poi arrivato a Napoli dopo essere passato dalla Puglia. Secondo gli inquirenti era pericoloso e pronto a colpire anche sul territorio nazionale. Quando è giunto in Italia sarebbe già stato radicalizzato e sarebbe ritenuto psicolabile.
IL LEGAME CON ALAGIE TOURAY
Sillah Osman era stato intercettato al telefono dalle forze dell’ordine e, secondo quanto rivelato da Il Fatto Quotidiano, aveva detto alla sua compagna: “Sono un soldato di Dio”. Così si definiva il gambiano, arrestato grazie alla collaborazione di un suo connazionale. L’indagine sarebbe scattata in seguito al fermo dello scorso aprile del 21enne Alagie Touray che, secondo quanto appurato dagli investigatori, avrebbe dovuto lanciarsi con un’auto contro la folla. Quest’ultimo insieme a Osman, per gli inquirenti, dovevano compiere un attentato in Spagna o Francia. A differenza di Touray, il quale aveva giurato fedeltà all’Isis e al Califfo Al Baghdadi, come emerso da un video, secondo le nuove indagini il 34enne arrestato nei giorni scorsi non avrebbe prestato alcun giuramento. A lui è contestato comunque il reato di “partecipazione all’associazione terroristica denominata Islamic State o Daesh”, al pari del 21enne.