-A rimpiangere Helmut Kohl, cancelliere tedesco scomparso ieri all’età di 87 anni, è anche Benyamin Netanyahu. Un cordoglio dal doppio valore visti i trascorsi dolorosi tra la popolazione tedesca e quella israeliana che Netanyahu rappresenta in qualità di primo ministro. Come riferisce Il Messaggero, Netanyahu ha parlato di Helmut Kohl come uno “tra i più grandi amici dello stato di Israele, é stato sempre votato alla sua sicurezza”. Esprimendo “profonda tristezza” per la sua scomparsa, Netanyahu ha ricordato come “Kohl è stato il leader che ha unificato la Germania con mano determinata. La sua ammirazione per Israele e il Sionismo si è manifestata nei molti incontri che ho avuto con lui e nel suo risoluto essere a fianco dello stato ebraico sia in Europa sia nelle organizzazioni internazionali”. Netanyahu ha concluso inviando “le mie condoglianze alla famiglia Kohl e al popolo tedesco”. (agg. di Dario D’Angelo)
Da tutta Europa stanno arrivando manifestazioni di cordoglio per la morte di Helmut Kohl, il cancelliere della Germania riunificata a cavallo tra gli anni Ottanta e i Novanta. L’attuale Cancelliera tedesca Angela Merkel ha avuto parole particolarmente commosse, ricordando come la figura politica di Kohl le abbia cambiato la vita. Il presidente del parlamento Europeo, Antonio Tajani, lo ha definito una figura fondamentale per l’ingresso dell’Italia nell’Unione Europea. Anche l’ex presidente USA George W.H. Bush, in carica proprio nel periodo della caduta del muro di Berlino, ha espresso parole di grande stima definendo Kohl “uno dei più grandi leader europei del Dopoguerra”. Il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, ha definito Kohl un maestro capace di “guidarlo personalmente per tutte le vie dell’Europa”, ed oltre alla figura da statista ha affermato di rimpiangere quello che per lui è stato a tutti gli effetti un vero amico. (agg. di Fabio Belli)
È morto a 87 anni Helmut Kohl, uno dei veri padri dell’Europa, il Cancelliere che per 16 anni al potere in Germania riuscì nell’impresa di riunificarla in piena caduta del Muro di Berlino. Se ne va uno dei protagonisti indiscussi dell’Europa moderna, per la sua costante volontà di volere trovare un ponte, una unione possibile in un mondo frammentato e diviso dall’odiosa cortina di ferro per tutto il DopoGuerra. Era il 3 ottobre 1990, il giorno della riunificazione tra le due Germanie, un anno dopo la caduta del Muro che dichiara finita l’epoca della Ddr e della Germania dell’Ovest, dell’Urss e del comunismo d’oltre Berlino. Insomma, un protagonista assoluto che viene a mancare dopo gli ultimi anni di disgrazie, dalla caduta che lo costrinse in sedia a rotelle fino allo scandalo di tangenti che non lo ha fatto porre in patria all’altezza del grande predecessore Konrad Adenauer. Leader cristiano-democratico (Cdu), Kohl è stato cancelliere prima della Germania occidentale e poi di quella riunificata dal primo ottobre 1982 al 27 ottobre 1998: 16 anni di Cancelleria, quasi sfiorato il record di Bismark, chiuso tutto con la sconfitta nel ’98 contro Gerhard Schroeder e poi travolto dalla crisi della Cdu con lo scandalo della Tangentopoli tedesca.
Di Helmut Kohl si diranno molte cose in queste ore e nei prossimi giorni, ma noi preferiamo iniziare a ricordarlo con alcune parole lungimiranti e profetiche sull’Europa e il ruolo dell’Italia tenute in uno suo storico intervento nel 1993 al Meeting di Rimini per l’Amicizia tra i Popoli. “Europa, utopia o realtà?”: «L’Europa che noi vogliamo è un’Europa in cui gli italiani potranno continuare a mantenere la loro identità come italiani, i tedeschi la loro identità e altrettanto dicasi dei francesi e degli spagnoli. Noi non vogliamo un «super Stato europeo» che regoli tutte le sfere della vita: vogliamo invece un’Europa costruita alla maniera di questa sala e di questo tetto, con fondamenta robuste e solide contro le intemperie della storia e del tempo. In questa Europa gli italiani, i tedeschi, gli spagnoli, i francesi, i britannici e tutti gli altri popoli, hanno il loro posto: certamente litigheranno ancora, come è consueto e normale anche in famiglia». Quel concetto di “famiglia” che purtroppo si è quasi perso e magari con il ricordo del discusso ma decisivo Kohl si potrà cercare di riflettere maggiormente sulle sfide della nostra Europa di oggi. A ben vedere, non così lontana dalle sfide e le crisi degli anni in cui il super-Cancelliere era al potere.