Dal nome e dalla testimonianza del monaco anacoreta san Marone ebbe origine la comunità e poi il popolo maronita. Nonostante ciò, poco sappiamo della sua vita. Dal punto di vista cronologico siamo nel V secolo e dal punto di vista geografico in Siria. Un suo contemporaneo, il vescovo Teodoreto di Ciro, lo ha citato nella sua Storia dei monaci della Siria. Dalla essa apprendiamo che san Marone era uno dei molti asceti che popolavano le montagne della regione di Apamea in Siria. Volle vivere il suo cristianesimo come un solitario tutto preso dalla compagnia di Dio, penitente ad imitazione della passione del Signore e contemplativo nella preghiera a Dio: se ne andò su un monte e qui decise di vivere “a cielo aperto” – testimonia Teodoreto – cioè alle prese con le intemperie di ogni stagione; era probabilmente un modo per aumentare la sua sofferenza ad imitazione e per amore del Signore. Ma il solitario san Marone non dovette essere così solitario quant’anche un cristiano dall’affascinante carisma se non pochi cominciarono a seguirlo e ad intraprendere una vita simile alla sua: ne nacque un vero e proprio movimento eremitico, prima nella regione di Ciro, poi nella diocesi di Aleppo; si trattava di un movimento monastico di tipo eremitico che si potrebbe già definire “maronita”. Gli storici fissano l’anno della morte di san Marone verso il 410. Un secolo più tardi, nella valle del fiume Oronto nei pressi dell’antica città di Apamea, lì dove era stato posto il suo sepolcro, sarebbero stati eretti una chiesa e un monastero, intitolati a Beth Morum, San Marone; un monastero che guidava un insieme di monasteri di quella regione. “Questo monastero rappresenterà il nucleo attorno al quale si raggrupperà una comunità cristiana che, …, sia praticamente sia giuridicamente si trasformerà in chiesa autonoma, con un rito proprio, che prenderà il nome di ‘maronita’”, scrive Yannis Spiteris. san Marone è venerato in Siria e soprattutto nel Libano, dove esistono comunità maronite.
Su un monte presso Apamea in Siria, san Marone, eremita, totalmente dedito all’aspra penitenza e alla contemplazione, presso il cui sepolcro fu eretto un celebre monastero, da cui ebbe poi origine una comunità cristiana che da lui prese il nome.