La voglia di giustizia da parte degli amici e della vedova di Davide Fabbri, prima vittima accertata di Igor Vaclavic è tanta. Per questo hanno pensato di istituire una taglia sul killer di Budrio che sarà data a coloro che forniranno informazioni utili a far intercettare il serbo, ormai scomparso nel nulla. Di fronte a questa iniziativa, tuttavia, è intervenuto il sindaco di Budrio, Maurizio Mazzanti, prendendo in parte le distanze, come rivela il quotidiano Il Resto del Carlino: “Mi sembra una scelta legata ad un desiderio di giustizia che rientra, però, in una valutazione molto personale”, ha commentato nei giorni scorsi, dopo la diffusione della notizia. “Non è un’iniziativa che abbiamo incoraggiato o appoggiato come amministrazione, ne prendiamo semplicemente atto”, ha quindi aggiunto il neo sindaco. I rapporti tra Mazzanti e gli amici della vittima, in realtà, sono buoni tanto che sarebbe stato avviato un percorso per intitolare proprio al barista ucciso una piazza di Budrio. Dopo aver ribadito come la taglia non riguardi il Comune, il sindaco ha chiosato con un pensiero sulla fuga interminabile di Igor: “Anche noi abbiamo sempre chiesto la certezza della pena”. Arriverà mai? (Aggiornamento di Emanuela Longo)
IGOR VACLAVIC, A DICEMBRE A PROCESSO: UNA TAGLIA SU DI LUI
PROCESSO A DICEMBRE
Su Igor Vaclavic, lo spietato killer di Budrio e Portomaggiore ricercato dallo scorso aprile, con l’inizio dell’estate sembrava essere ormai definitivamente calato il sipario. Dopo le numerose dirette tv ed il fermento nella zona rossa compresa tra Argenta e Molinella, sorvegliata a vista 24 ore su 24 da uomini armati appartenenti alle squadre speciali, ora l’attenzione sembra essersi ormai spenta. Igor non solo sarebbe sparito nel nulla ma addirittura sembrerebbe non essere mai esistito davvero. Nonostante questo, però, il prossimo 13 dicembre si aprirà il processo a suo carico per le tre violenti rapine messe a segno nell’estate 2015, dopo il periodo trascorso in carcere e la mancata espulsione dall’Italia. A fissare la data del processo è stato il giudice nei giorni scorsi, come riporta Il Giornale nell’edizione online. Quasi sicuramente il prossimo dicembre il banco degli imputati riservato al serbo Norbert Feher sarà vuoto, ma non basterà a far dimenticare la serie di incredibili e terribili imprese da lui commesse e che hanno fino ad oggi sottolineato i gravi errori dello Stato. Igor, in tutti questi mesi è riuscito a prendersi beffa del nostro Paese ed a muoversi quasi del tutto indisturbato, forse facendo leva proprio sulle distrazioni e sugli errori iniziali, prima dell’avvio di una spietata caccia all’uomo miseramente fallita.
RINVIATO A GIUDIZIO
Lo spietato Igor Vaclavic, tuttavia, ha colpito davvero, tanto da dimostrare con i fatti la sua esistenza pericolosa. Il suo passato è contenuto nelle carte con le quali il pm Giuseppe Tittaferrante nei giorni scorsi ha chiesto il rinvio a giudizio a carico di Vaclavic, Pajdek e Patrik Ruszo. E’ questa la banda delle violente rapine messe a segno prima che Norbert si trasformasse in spietato assassino. In aula, mentre il giudice pronunciava il nome del grande assente, una delle vittime – l’unica presente -, Alessandro Colombani, ha potuto guardare finalmente in faccia i suoi aguzzini commentando: “Non c’è Igor. Ma il conto arriverà anche per lui”. Un conto salatissimo che non comprende solo le rapine ma anche gli omicidi di Davide Fabbri, il barista e prima vittima, e Valerio Verri, guardia ecologica volontaria, uccisi rispettivamente a Budrio e Portomaggiore a distanza di una settimana esatta l’uno dall’altro, prima di dare il via all’assurda fuga mai terminata dallo scorso primo aprile.
LA TAGLIA DEGLI AMICI DI DAVIDE FABBRI
Se le forze dell’ordine hanno dato l’impressione di aver mollato la presa, lo stesso non sembra invece essere accaduto per gli amici del barista ucciso, Davide Fabbri. Come riporta il settimanale Giallo, infatti, proprio le persone vicine alla prima vittima hanno deciso di raccogliere i soldi per una nobile causa ovvero “mettere a disposizione una somma di denaro a colui o a coloro che saranno in grado di fornire informazioni essenziali che consentano di trovare il latitante Igor”. A pronunciare queste parole è stato l’avvocato Giorgio Bacchelli, difensore della vedova Fabbri, Maria Sirica e del comitato realizzato dagli amici della vittima, freddata nel suo locale lo scorso primo aprile. Un modo per non far calare l’attenzione attorno al caso di Budrio e soprattutto una sorta di reazione a quanto la polizia e le forze speciali non sono state in grado di fare negli ultimi tre mesi di ricerche a tappeto, nel corso delle quali però di Norbert Feher sono state individuate solo flebili tracce.