Per l’Ilva di Taranto è cominciata una settimana che potrebbe essere decisiva. Dopo la decisione della magistratura di spegnere gli impianti del colosso siderurgico, oggi è il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, a spiegare che il governo è intenzionato a far ricorso alla Corte Costituzionale contro i provvedimenti dei giudici. “Partiamo dal presupposto che la tutela della salute e dell’ambiente – ha spiegato Catricalà ai microfoni di Gr1 Rai – è un valore fondamentale che anche il governo vuole perseguire e anche dal presupposto che noi rispettiamo le sentenze dei giudici. Però, alcune volte queste sentenze non sembrano proporzionate rispetto al fine legittimo che vogliono perseguire: chiederemo alla Corte Costituzionale di verificare se non sia stato menomato un nostro potere: il potere di fare politica industriale”. La chiusura dell’Ilva viene considerata un “fatto gravissimo”. E sul possibile scontro che rischia di aprirsi con la magistratura a causa del ricorso annunciato, Catricalà ha detto: “Noi abbiamo stabilito con un decreto legge in linea con un orientamento preciso del Tribunale della Libertà di continuare le lavorazioni che non sono dannose, che non sono nocive e nel frattempo cominciare seriamente la politica di risanamento. E abbiamo stanziato centinaia di milioni proprio per questo. Questo decreto legge resterebbe privo di qualsiasi valore se l’industria dovesse smettere di lavorare, se il forno si dovesse spegnere. Sarebbe un fatto gravissimo per l’economia nazionale, sarebbe un fatto grave non solo per la Puglia ma per l’intera produzione dell’acciaio in Italia”. Il Sottosegretario ha anche confermato che venerdì a Taranto saranno in missione i ministri Corrado Passera e Corrado Clini che incontreranno i rappresentanti dell’Ilva, il Presidente della Regione, Nichi Vendola, quello della Provincia, Giovanni Florido, e il Sindaco di Taranto, Ippazio Stefano. “La missioni è molto importante e potrebbe anche servire a evitare il ricorso alla Corte Costituzionale”.
Intanto uno sciopero di due ore con assemblea, dalle 10:00 alle 12:00, è stato proclamato poco fa per oggi, dai sindacati metalmeccanici Fim e Uilm dello stabilimento Ilva di Taranto. Per il momento lo sciopero è limitato ai reparti Ofe ( ex Pla1), le officine elettriche, e Mua, le officine meccaniche, e ufficialmente solo alla giornata di oggi, ma non è escluso che altri scioperi siano proclamati nelle giornate di domani e giovedì. È molto probabile che gli operai occupino la strada statale Appia che costeggia proprio il centro direzionale del siderurgico. Allo sciopero non aderisce la Fiom.