La Corte d’Appello di Milano ha firmato oggi un nuovo capitolo dell’infinita e controversa battaglia legale pre e post divorzio tra Veronica Lario e Silvio Berlusconi, stabilendo che l’ex moglie del Cavaliere non ha più diritto all’assegno mensile di 1,4 milioni di euro. A darne notizia è l’agenzia di stampa Ansa: era stato l’ex Presidente del Consiglio a presentare istanza di applicare la recente sentenza sull’assegno di divorzio della Cassazione secondo il quale ad avere un peso sarebbe stato il criterio dell’autosufficienza e non del tenore di vita durante il matrimonio. Oggi la Corte d’Appello ha accolto a pieno la richiesta dei suoi legali. Con la sua decisione ha anche confermato quanto sostenuto da Berlusconi secondo il quale la Lario può ritenersi più che autosufficiente alla luce della liquidità di 16 milioni di euro, gioielli e società immobiliari. Stando a quanto stabilito, dunque, Veronica dovrà restituire il denaro ricevuto dall’ex marito dal febbraio 2014, per un totale di 60 milioni di euro. Il provvedimento, depositato nella mattinata odierna, è da intendersi immediatamente esecutivo.
LE TAPPE DELLA BATTAGLIA LEGALE
Da un punto di vista economico, la decisione dei giudici della Corte d’Appello di Milano rappresenta una vittoria schiacciante di Silvio Berlusconi sull’ex moglie Veronica Lario, la cui difesa si era battuta fortemente fino all’ultimo. Tutto ebbe inizio nel 2009, quando la Lario decise di lasciare Arcore e trasferirsi nella residenza di Macherio, dando ufficialmente il via alla causa di separazione ed attribuendo la colpa proprio all’ex premier. Al termine del processo di primo grado a Milano, Berlusconi era stato condannato a versare un assegno di mantenimento di 2,5 milioni di euro mensili. La cifra era stata ridotta in Appello e divenuta definitiva la scorsa settimana. La sentenza di Monza era arrivata nel 2014, accogliendo il divorzio e contemplando l’assegno di mantenimento pari a 1,4 milioni di euro al mese. L’ultimo colpo di scena a scapito dell’ex moglie del Cavaliere, però, è giunto oggi con l’adesione della Cassazione al nuovo ordinamento che azzera il contributo del coniuge definito economicamente autosufficiente. Gli avvocati di Veronica Lario avevano non solo contestato il nuovo orientamento della Suprema Corte ma, come riporta Repubblica, avevano anche ribadito come ciò andasse a contrastare l’articolo 5 della legge sul divorzio, la quale sarebbe molto chiara in tema di assegno di mantenimento.