Mentre proseguono le profilassi per i casi di meningite presenti a Milano, Roma e San Benedetto del Tronto, la Toscana domani celebra una giorni particolare a Livorno e in tutta la provincia. Nella regione dove negli ultimi anni si sono riscontrati i maggiori casi di meningite, con maggior tasso di incubazione del virus, sono tanti gli eventi organizzati dalla Asl e dalle amministrazioni locali proprio per cercare di combattere il terribile virus. Domani nuovo appuntamento con il Vaccino Day, la giornata straordinaria realizzata dall’Azienda USL Toscana nord ovest per rispondere al recente aumento della richiesta di vaccinazioni antimeningite. Ecco la nota ufficiale: «la vaccinazione, lo ricordiamo, gratuita per tutte le persone di età compresa tra 9 e 45 anni, mentre i cittadini con età superiore potranno accedere alla prestazione solo dopo aver pagato il ticket. La vaccinazione rappresenta la misura più efficace per ridurre il rischio di diffusione della infezione da meningococco C poichèassicura una protezione diretta, nei confronti del vaccinato, ma anche indiretta, nei confronti della popolazione generale, in quanto riduce la circolazione del batterio anche negli eventuali portatori sani, la cosiddetta immunità di gregge».
Nuovo caso di meningite a San Benedetto del Tronto: purtroppo dopo due giorni di controlli ed esami alla 74enne di Grottammare, arrivata in ospedale dopo un grave malore subito, la diagnosi è certa. Meningite meningococcica, per questo motivo in queste ore è appena scattato il protocollo per la profilassi e la donna è stata trasferita all’ospedale Murri di Fermo dove è ricoverata nel reparto di malattie infettive. Un malore nella notte tra martedì e mercoledì, il ricovero e purtroppo la diagnosi di meningite: come racconta il Mattino, «La donna è finita in stato confusionale, avrebbe rimesso più volte finendo in una condizione tale da spingere i familiari a rivolgersi al Pronto soccorso dell’ospedale di San Benedetto». Nelle stesse ore arrivano gli ultimi saluti degli studenti del Curie Sraffa di Milano, dove la professoressa 55enne purtroppo è morta dopo un attacco fulminante di meningite anche in questo caso meningococcica.
Non solo Milano, l’emergenza meningite corre anche a Roma con le ultime 48 ore che hanno evidenziato ben 4 nuovi casi di sospetto virus menigococco, tutti ricoverati all’ospedale Spallanzani, l’istituto Nazionale di Malattie Infettive. Come riporta l’Agi, si tratta di due uomini e due donne residenti nella Capitale e in altre due zone del Lazio (Albano Laziale e Anzio): «i casi sono tutti sostenuti da uno stesso batterio, lo Streptococcus pneumoniae (pneumococco)», riporta l’Asl di Roma. In particolare, il comune di Albano Laziale ha fatto sapere che «la forma di meningite in questione è pneumococcica e quindi non infettiva. Non si è resa necessaria nessuna profilassi antibiotica per i contatti stretti del caso trattandosi di una forma batterica sostenuta dal Pneumococco Pneumioniae, così come previsto dai protocolli e le specifiche linee guida nazionali». Resta però ovvio il timore della popolazione per un possibile allarme psicosi da contagio, per questo motivo l’Asl, le autorità e i canali di informazioni stanno cercando di annunciare la non pericolosità degli ultimi casi occorsi nel territorio laziale. Inoltre, arriva anche la spiegazione tecnico-medica dello Spallanzani per approfondire i 4 casi riscontrati nelle ultime 48 ore: «è una malattia infettiva non contagiosa per cui non sono necessarie profilassi per impedire la trasmissione dell’infezione ad eventuali contatti. I principali fattori di rischio sono da riconoscere nelle infezioni batteriche del tratto respiratorio superiore come otiti e sinusiti».
Dopo il nuovo triste caso di meningite a Milano, con la morte dell’insegnante di scienze di origini siciliane, Vittoria Patti, è scattata di nuovo la corsa al vaccino in tutta la città e l’intera Lombardia, o quanto meno continua il percorso tracciato nel ultimi mesi: con una media di 2mila prenotazioni al giorno, in tutto 50mila da quanto è stato attivato a gennaio il servizio vaccino con prezzo contenuto direttamente alla Regione Lombardia. Il caso della docente morta a Milano rischia di far scoppiare di nuovo la psicosi da contagio come avvenuto dopo le due studentesse della Statale morte a distanza di qualche mese sempre di meningite meningococcica. Dalla Regione, però, l’assessore Gallera ribadisce l’invito alla calma: «Manteniamo alta l’attenzione nei confronti delle infezioni da meningococco, e confermiamo le strategie di prevenzione e controllo già in atto. Non c’è, però, alcuna emergenza”. Marco Bussetti, direttore dell’Ufficio scolastico provinciale di Milano, sottolinea che “il nostro pensiero va ovviamente alla professoressa e alla sua famiglia. Stiamo seguendo la vicenda con l’Ats, a cui ci affidiamo per tutte le valutazioni mediche».