La data di oggi mette i brividi a molti: il venerdì rappresenta la morte di Gesù nella tradizione cristiana, mentre il 17 è un numero che ha assunto diverse connotazioni negative. E come se non bastasse questa “combo”, siamo pure a novembre, un mese considerato triste a causa della commemorazione dei morti. Questa superstizione ha un’origine antica. Se del venerdì vi abbiamo già detto, per quanto riguarda il 17 ci sono diverse credenze che si incrociano. Bisogna risalire alla civiltà greca: i seguaci di Pitagoria disprezzavano questo numero perché tra il 16 e 18, considerati perfetti perché rappresentano i quadrilateri 4×4 e 3×6. Ci sono anche motivazioni religiose: nell’Antico Testamento la data di inizio del diluvio universale è il 17 del secondo mese. Nell’Antica Roma, invece, si usava scrivere sulle tombe “VIXI”, in latino “ho vissuto”. Ma “VIXI” è l’anagramma di “XVII”, il 17 in numeri romani. Arriviamo fino alla smorfia napoletana, secondo cui il 17 è sinonimo di disgrazia. (agg. di Silvana Palazzo)
OGGI IL TERZO E ULTIMO VENERDÌ 17 DELL’ANNO
I più superstiziosi si consolino: questo è il terzo e ultimo venerdì 17 dell’anno. Dopo quelli di febbraio e marzo, tocca a novembre. Avete notato stamattina sguardi e atteggiamenti guardinghi tra le persone che avete incrociato? Non c’è da sorprendersi, perché la superstizione è una questione seria in Italia per 58 persone su 100. Lo ha rilevato Eurobarometro, servizio di sondaggi e analisi della Commissione europea dedicato a scienza e ricerca. La media europea invece di persone attratte da “idee irrazionali e superstizioni” è del 40%. Di conseguenza, siamo tra i più superstiziosi nel Vecchio Continente: l’Italia è al terzo posto, dietro Lettonia (60%) e Repubblica Ceca (59%). Per combattere la superstizione è stata organizzata una giornata ad hoc: ci ha pensato il Comitato sulle Pseudoscienze con incontri, conferenze, dibattiti e dimostrazioni pratiche. Quest’anno è stata scelta la città di Spotorno, in provincia di Savona: qui dunque i più superstiziosi possono cominciare la propria lotta contro l’irrazionalità.
OGGI VENERDÌ 17: LA SUPERSTIZIONE PORTA MALE!
Attenzione agli specchi o a incrociare un gatto nero: queste sono i principali riguardi di chi teme il venerdì 17. La paura nei confronti di questo numero è irrazionale, ma l’ironia può diventare un’arma molto utile per vincerla. Prendete il fratello di Peppino, Eduardo De Filippo, secondo cui «essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male». Se neppure l’ironia vi aiuta, allora affidatevi alla ragione. Questa lotta passa anche dal coraggio di sfidare la tanto temuta sfortuna. E allora infilatevi sotto una scala aperta, versate qualche goccia di olio o un pizzico di sale per terra, aprite un ombrello in casa. Fate tutti quei gesti che tradizionalmente vengono considerati “porta sfortuna”. Cosa c’è da temere? Del resto proprio credendo che un oggetto, un’azione, una persona abbiano il potere di portare sfortuna si condiziona se stessi. E così – come spiega Massimo Polidoro, segretario nazionale CICAP e già docente di Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca – si altera inconsapevolmente il proprio comportamento, finendo «per provocare gli eventi sfortunati che tanto lo spaventano».
Nuovo appuntamento con Silvano Fuso “Essere superstiziosi porta male: venerdì 17 e altre credenze” pic.twitter.com/Z9TPzaOIM7
— CICAP (@cicap) 14 novembre 2017