Uno dei tre figli di Norberto Bobbio, tra i più importanti filosofi italiani del Novecento, è morto improvvisamente. Si tratta di Luigi, autore e ricercatore di scienze politiche, docente di prima fascia all’Università di Torino. Politologo esperto di analisi delle politiche pubbliche, del rapporto tra amministrazione locale e statale e di processi decisionali dell’apparato statale, era negli anni Settanta tra i leader di Lotta Continua insieme ad Adriano Sofri. Luigi Bobbio è mancato nella notte, a Torino, spegnendosi all’età di 73 anni. Tra i suoi lavori, oltre al libro sulla storia di Lotta Continua del 1979, il “Terzo rapporto sulle priorità nazionali: quale federalismo per l’Italia?”, “I governi locali nelle democrazie contemporanee”, “Le crisi urbane: che cosa succede dopo? Le politiche per la gestione della conflittualità legata ai problemi dell’immigrazione”. Gli altri due figli del filosofo sono Andrea e Marco.
“I CITTADINI POSSONO TROVARE SOLUZIONI UTILI”
Non sono ancora note le ragioni della morte di Luigi Bobbio, sopraggiunta improvvisamente poche ore fa. Il politologo era fortemente interessato al tema del federalismo, nel solco di quanto scritto da suo padre Norberto. Prima dell’ingresso nell’Accademia, aveva una vocazione e militanza politica, in particolare quella a Lotta Continua, movimento politico extraparlamentare di cui faceva parte con Adriano Sofri. L’esperienza di militante lo aiutò quando decise di raccontare la storia del movimento politico che ha segnato buona parte del secondo Novecento politico italiano. Per Nuova Società ha scritto un editoriale sulla questione del processo di revisione della Costituzione italiana, e in particolare sulla partecipazione dei cittadini: «La mia esperienza è che cittadini qualsiasi investiti di un’alta responsabilità e messi in condizione di accedere a informazioni e punti di vista contrastanti, nonché di discutere approfonditamente tra di loro, sono spesso in grado di trovare soluzioni utili e interessanti. Per un semplice motivo: in quanto non immediatamente e personalmente coinvolti dalle conseguenze delle loro scelte, possono mantenere uno sguardo più generale e lungimirante», scriveva Luigi Bobbio.