Da alcune settimane non si fa che parlare del mercato del sesso a Bari, che vede tristemente protagonista soprattutto la prostituzione minorile. Ad evidenziare ciò che accadeva al San Nicola era stata soprattutto la trasmissione di Italia 1, Le Iene Show, che aveva intervistato alcuni bambini che vendevano i loro piccoli corpi nel parcheggio dello stadio. Un reportage shock dai risvolti drammatici in quanto, tornati sul luogo dell’orrore dei bambini non ci sarebbe stata più alcuna traccia. Dopo lo scandalo della pedofilia, la Gazzetta del Mezzogiorno è tornata sullo scabroso argomento sottolineando l’assenza di bambini al San Nicola ma la presenza di un mercato molto fiorente e soprattutto composito. Da anni, attorno allo stadio San Nicola la situazione sarebbe sempre la medesima: “si compra sesso a cielo aperto a tutte le ore, di giorno e di notte”, scrive la Gazzetta. Nel pomeriggio, a prevalere è soprattutto la prostituzione maschile.
Il quotidiano racconta il pomeriggio tipo nello “zoo del San Nicola” dove il viavai infinito di auto va avanti per l’intero pomeriggio. Ad accogliere i vari clienti c’è anche un ragazzo di colore, probabilmente del Cara, forse minorenne, indubbiamente molto giovane e che è possibile incontrare quasi tutti i giorni. Non solo il ragazzo di colore giovanissimo, ma anche altri suoi coetanei – non si può escludere né confermare la maggiore età – raggiungono il San Nicola a piedi da Palese, oppure in autobus fino al piazzale del policlinico. Qui venderebbero i loro corpi o garantirebbero per 5 o 10 euro rapporti orali, salendo di prezzo per quelli completi. Il servizio della Gazzetta del Mezzogiorno evidenzia uno spaccato inquietante, nel quale la gran parte dei clienti sono soprattutto uomini di una certa età. Il mercato omosessuale, dunque, appare sempre più in aumento e questo è dimostrato anche dalla presenza occasionale di ragazzi che arrivano dall’hinterland (Bitritto, Bitonto, Sannicandro, Cassano) quando hanno bisogno di soldi facili e veloci. Intanto, i residenti della zona da tempo si lamentano per l’osceno viavai al quale da anni sono abitati ad assistere.