Ci sono tre persone seriamente sospettate per la morte di Carmela Melania RTea, la donna di 29 anni scomparsa il 18 aprile e ritrovata due giorni dopo massacrata da quasi 40 coltellate. Tra di essi anche il marito, il caporal maggiore Salvatore Parolisi, istruttore di donne soldato alla caserma di Ascoli.
Gli altri due sono una guardia carceraria e un operaio, entrambi amici del Parolisi e vicini di casa. Non sono indagati ufficialmente ma sembra che i loro alibi siano in diversi punti nebulosi e anche contradditori tra di loro. Adesso l’ultima svolta: nel sedile accanto a quello del guidatore, nella macchina del marito di Carmela, sono state trovate tracce di sangue. Verranno analizzate oggi dai Ris e potrebbero portare a una svolta clamorosa. E’ sospetta anche una dichiarazione del marito: agli inquirenti ha detto che una decina di gironi prima l’omicidio lui e la moglie erano stati nel bosco dove la donna stata ritrovata cadavere e avevano avuto dei momenti di intimità. Per gli inquirenti potrebbe essere un tentativo di mettere le mani avanti in caso sul luogo del ritrovamento ci fossero tracce biologiche del Parolisi.
E’ poi considerato fragile l’alibi della guardia carceraria così come l’operaio è stato molto insicuro nel dire i suoi spostamenti nei due gironi della scomparsa di Melania. A una festa di paese, l’operaio fu visto accarezzare le gambe della donna uccisa. Ci sono dubbi poi che il posto dove è stata ritrovata la donna morta sia anche il luogo del delitto: l’, dicono gli inquirenti, c’è troppo poco sangue. Due giorni fa, i cani molecolari hanno trovato tracce biologiche di Melania nel borgo di Colle, a poca distanza da dove la donna è scomparsa: lì potrebbe essere stata uccisa.