Anche Nicola Scoppetta, il primario dell’ospedale di Saronno che decise di tacere sull’operato di Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga, l’infermiera e l’anestesista accusati di aver causato diversi morti in corsia, rischia l’arresto. Come riportato da La Stampa, la Procura di Busto Arsizio ha confermato che “è concreto e attuale il rischio che Nicola Scoppetta possa condizionare le dichiarazioni delle persone che dovranno essere citate come testimoni” e anche di quelle “ancora da sentire in relazione al decesso del suocero di Laura Taroni”. Secondo gli inquirenti Scoppetta era “particolarmente qualificato e perfettamente in grado di valutare l’inadeguatezza e illiceita` dei trattamenti farmacologici attuati” ma ha preferito sorvolare per non alzare un polverone sul reparto d’emergenza da lui diretto. Il provvedimento, prima respinto dal Gip, poi accolto dai giudici del Riesame di Milano, resterà sospeso fino alla pronuncia della Cassazione.
Ancora guai in vista per la coppia formata da Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga, rispettivamente infermiera e anestesista dell’ospedale di Saronno ed in carcere dallo scorso 29 novembre. Le accuse a loro carico sono gravissime: la donna è indagata per l’omicidio dell’ex marito Massimo Guerra, in concorso con l’amante Leonardo Cazzaniga. E’ probabile che l’uomo sia stato ucciso con l’applicazione del così detto “metodo Cazzaniga”, un mix letale di farmaci. Forse il medesimo che l’infermiera 40enne potrebbe aver somministrato anche alla madre, Maria Rita Clerici ed al suocero Luciano Guerra. Questi ultimi due decessi le sono stati contestati nei giorni scorsi dalla procura di Busto Arsizio, dopo l’interrogatorio fiume al quale la donna si è sottoposta. Leonardo Cazzaniga, invece, è in carcere con l’accusa di aver ucciso, nelle medesime modalità, quattro pazienti anziani ricoverati in gravi condizioni all’ospedale di Saronno. Tornando ai nuovi guai, come rivela il quotidiano Il Giorno nella sua versione online, il Tribunale del Riesame ha disposto il carcere a carico della coppia diabolica anche per il reato di falso ideologico. A presentare ricorso al Tribunale del Riesame di Milano contro l’ordinanza di custodia in carcere a carico di Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga, era stata la procura di Busto Arstizio. In un primo momento, infatti, non era stato accolto il reato di falso in riferimento ad alcuni referti che avevano a che fare con gli accessi del marito della Taroni, Massimo Guerra, al pronto soccorso di Saronno. Per l’accusa, infatti, la coppia di amanti aveva attestato il falso dichiarando che Massimo Guerra aveva eseguito le analisi del sangue. L’uomo, in realtà, non era presente in reparto nei tre episodi segnalati, rispettivamente il 10 aprile, l’11 aprile ed il primo novembre 2012. La difesa di Leonardo Cazzaniga rappresentata dall’avvocato Ennio Buffoli ha annunciato la presentazione del ricorso in Cassazione. Nel frattempo, proseguono le indagini per accertare il delitto della madre e del suocero di Laura Taroni. Come evidenzia il settimanale Giallo, infatti, mentre sul decesso di Massimo Guerra attribuito alle responsabilità dell’ex moglie e del suo amante gli inquirenti hanno già raccolto prove certe e inconfutabili, non si può dire lo stesso delle altre due presunte vittime dell’infermiera, sebbene gli indizi contro di lei siano numerosi. Non ci è dato sapere cosa la Taroni abbia rivelato nel corso dell’interrogatorio fiume in carcere, ma sicuramente ha ricostruito i giorni in cui la madre ed il suocero morirono, in modo improvviso quanto sospetto. A non lasciare alcun dubbio, secondo gli inquirenti, continuano ad essere le intercettazioni tra Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga dalle quali emergerebbe tutto l’odio provato dalla donna nei confronti dei suoi familiari.