Un commissario di gara è stato travolto e ucciso da una motocross sul circuito di Ottobiano. La vittima si chiama Bruno De Paoli, investito da una delle circa 150 motociclette che stavano provando la pista. L’uomo è stato rianimato a lungo ma non c’è stato niente da fare per salvarlo. Un drammatico incidente che si è trasformato per qualche ora in un giallo visto che nessuno degli sportivi aveva inizialmente ammesso di essere l’investitore. Due hanno poi ammesso le loro responsabilità, certi che sarebbero stati smascherati. «Era uno dei commissari più esperti», ricordano i conoscenti dell’impianto di Ottobiano alla Provincia Pavese. «Siamo sconvolti da questa tragedia. Siamo a disposizione degli inquirenti per chiarire la dinamica dell’incidente», spiega il titolare dell’impianto Luca Gualini. Il 68enne era un appassionato di motori, aveva un ruolo attivo nella gestione della pista e nell’organizzazione delle gare. Ricopriva ultimamente anche il ruolo di vicepresidente del club. Marco Cortesi, addetto stampa dell’impianto “South Milano” di Ottobiano, ha espresso il cordoglio per la morte del commissario: «Una fatalità ci ha portato via uno dei nostri collaboratori più esperti, siamo sconvolti, era uno di famiglia». (agg. di Silvana Palazzo)
MOTOCROSS, COMMISSARIO TRAVOLTO E UCCISO
Tragedia durante le prove di una gara di motocross al al kartodromo “South Milano” di Ottobiano, nel Pavese, dove un commissario è stato travolto e ucciso dopo essere intervenuto per segnalare un incidente non grave che aveva coinvolto in pista alcuni dei partecipanti. La vittima, il 68enne Bruno De Paoli, stava assistendo a bordo pista con funzioni di controllo, quando intorno alle 15 si è verificato l’incidente che ha posto fine ai suoi giorni. Secondo quanto riportato da La Repubblica, a nulla è valso l’intervento sul posto dei mezzi di soccorso e dell’elicottero, arrivato da Alessandria. A rendere anomala questa vicenda è stato però l’atteggiamento tenuto dai piloti, che hanno continuato a gareggiare come se niente fosse. Un clima di omertà ha poi caratterizzato le indagini, con i carabinieri di Vigevano costretti ad esaminare ad una ad una le moto da cross per individuare quelle compatibili con l’investimento del commissario.
LA DOPPIA CONFESSIONE
Dopo una giornata trascorsa a sentire alcuni testimoni dell’accaduto e a passare al setaccio le moto dei 150 piloti che stavano prendendo parte alla gara di motocross, gli inquirenti hanno ottenuto la confessione da parte di due francesi quando la rosa dei sospetti era ridotta ormai a 4-5 elementi. Questi, un 30enne e un minorenne, hanno ammesso di essere i responsabili della morte del commissario travolto e ucciso in pista. Da quanto hanno raccontato, la Ktm del 30enne avrebbe urtato e fatto cadere il commissario mentre stava sbandierando per segnalare il pericolo agli altri piloti; la Yamaha del minorenne sarebbe sopraggiunta subito dopo uccidendolo. Come riportato da Repubblica, i carabinieri della compagnia di Vigevano, intervenuti in forze, hanno prima ordinato la sospensione dell’attività e la chiusura dell’impianto poi, una volta individuati i colpevoli, hanno sequestrato le moto dei due piloti responsabili dell’investimento. Il 30enne è stato denunciato alla procura di Pavia, mentre il suo più giovane connazionale alla procura per i minorenni di Milano: entrambi dovranno rispondere di omicidio colposo e omissione di soccorso.