Il Consiglio dei ministri ha dato l’ok alle misure di depenalizzazione del consumo di cannabis per motivi terapeutici: il consumo passa da illecito penale ad illecito amministrativo. Come abbiamo visto in altri Paesi l’apertura alla cannabis terapeutica sarà probabilmente uno dei vari passaggi che porterà, a suon di statistiche, di sottolineature patetiche e di fiancheggiature mediatiche, alla legalizzazione del consumo di cannabis tout court.
In realtà è una strategia politica, tipicamente usata anche dalla propaganda dell’ultimo secolo, per far passare in modo graduale e indolore nell’opinione pubblica determinati contenuti e obiettivi: senza che le persone se ne accorgano, e naturalmente per persuaderle della bontà dei progetti proposti. Un attentato alla libertà, di pensiero e di decisione quindi. Come sopravvivere? Informandosi.
Ecco qualche idea per riflettere. 1) La cannabis non è una droga “leggera”: la raffinatezza linguistica, ripetuta da anni dai giornali italiani, è ormai superata da tutti i Paesi che hanno seriamente studiato in modo scientifico i gravi effetti della cannabis sul corpo e sul cervello in particolare degli adolescenti, come ha dimostrato lo psicanalista Claudio Risé nel suo Cannabis. Come perdere la testa e a volte la vita. Si sa però che noi italiani arriviamo sempre in ritardo, anche perché anziché affidarci alla ricerca scientifica, ci consegniamo alle trombe di opinionisti e pensatori più o meno affidabili. 2) In Italia, secondo l’ultima Relazione Annuale alParlamento su droga e dipendenze, il consumo di cannabis tra i nostri adolescenti ha evidenziato una progressiva contrazione fino al 2011 cioè fino a quando chi ci governa ha dato una risposta decisa a questo problema con sanzioni, campagne informative contro la cannabis e interventi pianificati con attenzione per la scuola e gli studenti.
Dal momento in cui questo atteggiamento responsabile è cessato, e ha lasciato il posto a un certo lassismo (si sa, i governi cambiano…), si è osservata una ripresa nel consumo tra i giovani fino a raggiungere i livelli preoccupanti del 2008. 3) Siamo sicuri che i Paesi che hanno legalizzato la marijuana, anche solo per motivi terapeutici, stiano bene? Non direi: in Colorado stanno aumentando sempre di più gli incidenti mortali dovuti alla guida sotto l’effetto di cannabis. E non dimentichiamo che per cannabis terapeutica si può anche rischiare di morire, come è successo in Francia alle sei persone che si sono sottoposte recentemente alla sperimentazione di un antidolorifico a base di cannabinoidi: una di loro è attualmente ricoverata in stato di morte celebrale, le altre sono in gravi condizioni.
Ivano